Dal risotto di Borghetto al comizio. Salvini nella città "ferita" di Ala
"Domenica prossima ci saranno le prime elezioni vere da quando c'è questo governo. Per la prima volta nella storia penso che nelle province di Trento e di Bolzano la sinistra andrà a casa". Lo ha detto il Ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini in collegamento dal Trentino Alto Adige con l'inaugurazione della scuola politica della Lega.
Intanto, ieri sera nella stessa Ala ferita la notte prima dall’esplosione che ha mandato in frantumi le vetrate della sede della Lega di via Nuova, Matteo Salvini è stato accolto dalla folla delle grandi occasioni. Arrivato con un’ora e mezza di ritardo, con un cestino di frutti di bosco di Sant’Orsola come cena, «il capitano» leghista ha subito commentato i fatti della notte. «Ci siamo svegliati con questa brutta notizia, ma l’entusiasmo con cui i trentini ci hanno accolto è stato al di sopra di ogni aspettativa. Abbiamo incontro migliaia di persone. Il 21 ottobre non ci basta vincere, vogliamo stravincere», ha scaldato le oltre 400 persone assiepate sia dentro che fuori il teatro Sartori.
All’esterno un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine. Ma nessuno scontro. La paura era infatti quella che si potessero ripetere le avvisaglie, con lancio di fumogeni e bottiglie, che lo scorso marzo - alla vigilia delle elezioni politiche - al suo arrivo avevano infuocato corso Rosmini a Rovereto.
«Nessuno si spaventa di fronte all’idiozia di chi pensa che con la violenza si possa fermare il cambiamento. Non esiste che che qualche cretino si diverta a mettere esplosivi davanti alla sede di un partito, di qualsiasi partito si tratti. Non deve accadere, punto. Domenica prossima, se i trentini lo vorranno, si cambierà il registro anche sotto quest’aspetto, con qualche centro sociale in meno e agente in più», ha affermato Salvini, chiudendo di fatto l’intesa giornata della carovana leghista, cominciata tra l’altro proprio in Bassa Vallagarina.
Risotto alla salsiccia, centinaia di selfie e un bagno di folla. La piazza di Borghetto, il primo centro abitato dopo il confine con il Veneto, aveva accolto così nel primo pomeriggio il vicepremier, accompagnato per l’occasione dal ministro all’Istruzione Marco Bussetti, dagli onorevoli Binelli e Cattoi, dal segretario trentino della Lega Mirko Bisesti e da quello locale Alessandro Vaona. «Borghetto è un luogo simbolo - ha fatto gli onori di casa Maurizio Fugatti - dove nel corso degli anni abbiamo organizzato tante iniziative in tema di autogoverno. Partire da qui con questo tour elettorale non è un caso: l’autonomia con noi non è a rischio». «Non toccheremo l’autonomia delle province di Trento e Bolzano. Anzi. Ne ho parlato anche con Zaia: la estenderemo al Veneto, alla Lombardia e all’Emilia che da anni la chiedono - prende parole Salvini, dopo essersi rifocillato con il risotto al tastasal preparato dalla Pro Loco. «Un’occasione storica», hanno ribadito all’unisono gli esponenti del Carroccio dal cigolante palco della frazione aviense. «Siamo qui su un “vecio cassom”, in piazza, tra le gente: questa è la Lega. Da Borghetto come da Roma o Bruxelles vogliamo portare aria nuova, un cambiamento sano e necessario» rilancia Bisesti.
Ecco il video della folla che ha accolto il leader della Lega ieri pomeriggio ad Aldeno
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