Parla Salvini: «Patto con la Svp, no al Patt» «Ora niente errori, Bisesti resta a Trento»
«Ora non dobbiamo fare errori». Il vicepremier Matteo Salvini ha incontrato Maurizio Fugatti giovedì a Roma e ieri di nuovo al consiglio federale della Lega a Milano. Il leader leghista si sta gustando ancora la soddisfazione della conquista del Trentino, strappato al centrosinistra, e l’aver portato il Carroccio ad essere il primo partito di lingua italiana in Alto Adige, ma naturalmente già guarda avanti. È pronto a sedersi al tavolo con la Svp per una giunta insieme «non a tutti i costi»; e anche per la Regione ragiona con la Svp, ma chiude al Patt.
Ministro Salvini, lei ha incontrato il nuovo governatore Muarizio Fugatti. Cosa vi siete detti? Avete parlato della giunta?
Innanzitutto, ci siamo visti per farci i complimenti e leggere i dati valle per valle di un risultato così eclatante. Sono soddifazioni. Per le questioni burocratiche passerà un’altra settimana prima della proclamazione degli eletti, ma noi vogliamo trovarci pronti per la decisione su chi fa cosa, deleghe, competenze, alleanze, per cominciare a lavorare il prima possibile.
Una delle questioni riguarda le vostre tre deputate trentine: Stefania Segnana, Vanessa Cattoi e Giulia Zanotelli, che sono state elette in consiglio provinciale. Le ultime due se entrassero in giunta e quindi scegliessero di restare a Trento dovrebbero dimettersi da deputate e oltre al collegio di Fugatti della Valsugana dovrebbero tornare al voto anche gli altri due collegi di Rovereto e Trento. Lo avete messo in conto?
Ci stiamo ragionando. Ovviamente è importante la questione femminile, ma è altrettanto importante non rompere le scatole agli elettori tra pochi mesi. Stiamo aspettando delle risposte per capire se si possono accorpare le elezioni dei collegi alle elezioni europee, che ci saranno a maggio, in un election day. Un conto è votare una volta per tutto un altro votare ogni quattro mesi spendendo soldi inutilmente.
Quindi se non sarà possibile l’«election day» almeno due deputate resteranno a Roma. Però nel collegio della Valsugana si dovrà rivotare comunque, no?
Beh, per la Valsugana sì, l’avevamo messo in conto. Ma il presidente è il presidente. Poi, fortunatamente a differenza degli altri noi abbiamo eletto non una ma sei donne, quindi si farà la scelta migliore.
Il segretario della Lega trentina, Mirko Bisesti sarà assessore? O per lui pensa a una candidatura nel collegio della Valsugana o alle Europee?
Lui è il segretario da poco. È un ragazzo molto in gamba con cui ho lavorato a Bruxelles. Ne parleremo, ma per me l’importante è non scoprire il territorio. Non è passata neanche una settimana e dal Trentino mi hanno già scritto tante associazioni, singoli, imprenditori e agricoltori, che vogliono dare una mano e iscriversi alla Lega. Non dobbiamo fare errori. Se dunque Mirko farà l’assessore o forse il capogruppo della Lega in Consiglio vedremo. Ma sicuramente rimane a Trento, perché è il capo della Lega del Trentino ed è giusto che segua la situazione lì.
Nella Lega del Trentino sono emerse delle frizioni, proprio nei giorni del trionfo, tra la vecchia guardia del partito e le nuove leve. È preoccupato?
No, se ci fosse stato conflitto interno non avremmo preso quasi il 30% e poi in Trentino c’è gente di esperienza e non ho preoccupazioni.
Come pensa che possa svilupparsi il rapporto con i vostri alleati? Il fatto che la Lega sia al 27% e gli altri siano un po’ dei nanetti con percentuali minime non rischia di diventare un problema anche nella composizione della giunta e nella tenuta della coalizione?
Quello lo valuteranno a livello locale. Da Milano non arriverà alcuna indicazione su chi sta dentro e chi fuori dalla giunta, l’assessore Tizio o Caio. La scelta è esclusivamente trentina. La vittoria è dovuta a tutti. Ma ci sta che Bisesti e Fugatti inizino a ragionare con chi ha preso più voti. Ma io non dirò niente.
Alle elezioni nel collegio della Valsugana per eleggere il deputato al posto di Fugatti che coalizione ci sarà?
Quella di centrodestra.
Anche se Forza Italia è all’opposizione del vostro governo a Roma?
Beh, il contratto di governo Lega-5 Stelle è un esperimento che abbiamo fatto per evitare che la gente tornasse subito al voto. Ma anche nelle prossime elezioni regionali e comunali la squadra è quella del centrodestra. Sui collegi poi è chiaro che se l’uscente, come in Valsugana, è della Lega anche il prossimo candidato sia della Lega.
A Bolzano lei ritiene naturale, visti i risultati, che la Svp faccia la giunta provinciale con voi? E da cosa dipende?
Ho incontrato il nostro Massimo Bessone (commissario della Lega, Ndr.) e i ragazzi altoatesini e gli ho detto di andare al tavolo della Svp indicando quali sono per noi le priorità come in Trentino: sicurezza, ospedali, turismo, infrastrutture. Faremo il possibile per rispondere a chi ci ha votato chiedendo di governare per cambiare le cose, ma non a tutti i costi. Se c’è un patto chiaro, come abbiamo fatto a Roma, bene, se no non se ne fa niente.
Il segretario della Svp, Philipp Achammer ha dichiarato che per loro invece il presupposto è un vostro sì convinto ad «autonomia, Europa e alla pacifica convivenza». È disposto a dire sì all’Europa?
Io sono molto più concreto. A parte la filosofia, l’autonomia non solo non la tocchiamo ma la stiamo dando a Veneti e Lombardi. Sull’Europa bisogna intendersi sul tipo di Europa di cui si parla. E sulla convivenza vorrei capire se si parla anche di immigrati perché per me ce ne sono anche troppi. Quindi, come dicevo io: se andiamo a governare lo facciamo su patti chiari con le idee della Lega. Se no, a me per andare a governare per avere un assessore o una poltrona non me ne frega niente. Non me lo ordina il dottore. Io lo spero, ma non andiamo a governare a prescindere.
Non vi interessa neanche un collegamento con la lista Svp per le Europee?
Non è nella mia natura fare accordi se non ci sono patti chiari.
Il Partito autonomista, con l’ex presidente Ugo Rossi, ha detto dopo il voto di essere disponibile a sostenere una eventuale giunta regionale Svp-Lega, anche se i loro voti non sono necessari. Lei sarebbe d’accordo a imbarcare il Patt?
In Trentino tanti hanno votato per il cambiamento perché quelli che c’erano prima hanno sbagliato: penso alla sanità, alle infrastrutture, agli appalti. Quindi in linea di principio chi fino a ieri ha governato con la sinitra difficilmente governa con la Lega oggi, a meno che non cambino idea, progetti, programmi.
Verrà in Trentino a festeggiare la vittoria?
Certo, li lascio assestare un po’. Verrò a novembre a Pinzolo e poi già sono prenotato per la «3Tre».