Fugatti, il presidente con le mani in tasca
Le critiche, va detto, gli arrivano persino dai suoi fan e dagli amici leghisti: il vezzo di Maurizio Fugatti di andare sempre in giro con le mani in tasca sta attirando più di un commento sui social, come Facebook.
Addirittura sulla sua pagina personale (il neo-presidente ne ha due, una «politica» ed una nella quale compare come «imprenditore agricolo»), gli arriva il bonario rimprovero da un tale Zanei: «Tira su le man da scarsela che sembrate fannulloni».
Sembra davvero di essere tornati ai tempi della naja, quando tenere le mani in tasca era punito come uno dei peggiori atti di insubordinazione. Ma è davvero impressionante la quantità di fotografie di Fugatti impegnato nei sopralluoghi per il maltempo, nelle quali appare sempre con le mani in «scarsela». Gli è successo durante la prima visita a Dimaro, accompagnato da Tiziano Mellarini: subito la gente di Dimaro si affrettò a commentare: «Fugatti con le man en scarsela. Scominzien ben!».
Qualcuno avanzò l'idea che lo facesse perché aveva freddo: con un Ugo Rossi targato Montura in giacca tecnica da scialpinismo, e un Mellarini con un fiammante piumino color azzurro, lui si presentò con un giubbottino di nylon, uno «spadino» da seratina di giugno al mare. Ma poi le mani in tasca le ha tenute anche nei giorni successivi, nei quali si è giustamente dotato di un piumino pure lui. E pure nelle fotografie della festa elettorale ad Avio, o in molte di quelle della campagna elettorale, la postura è la medesima. Un suo «marchio di fabbrica».
Le più eclatanti sono le immagini dell'arrivo del capo della Protezione Civile nazionale, Borrelli, all'aeroporto Caproni: Fugatti era lì a riceverlo, con Rossi e Mellarini. Va detto che - sulla serie di fotografie inviate dall'ufficio stampa della giunta provinciale - ce n'è una in cui anche il presidente uscente tiene le mani ben sprofondate nelle tasche. Ma Fugatti sempre.
Resta la strana sensazione: che Fugatti - dopo i loden di Dellai e i capi tecnici di Rossi - abbia inaugurato una stagione nuova, anche nel vestire e nell'atteggiamento. Ma - come gli ha scritto in un commento un leghista della Valsugana commentando le foto del sopralluogo a Novaledo - adesso «è ora di rimboccarsi le maniche». E di lavoro, ce n'è davvero tanto da fare.