Vicesindaco getta coperte di un clochard, bufera sui social
Polemica social dopo un post, poi rimosso, del vicesindaco leghista di Trieste, Paolo Polidori, che annunciava di aver gettato in un cassonetto delle coperte e delle giacche secondo lui abbandonate nella centrale via Carducci, appartenenti ad un senzatetto della zona.
Su Facebook, Polidori, spiegava venerdì di avere "visto un ammasso di stracci buttati a terra" aggiungendo che "non c'era nessuno, quindi presumo fossero abbandonati: da normale cittadino che ha a cuore il decoro della sua città, li ho raccolti e li ho buttati, devo dire con soddisfazione, nel cassonetto: ora il posto è decente! Durerà? Vedremo. Il segnale è: tolleranza zero!! Trieste la voglio pulita!!. P.s. sono andato subito a lavarmi le mani! Adesso si scatenino i benpensanti, non me frega nulla!!". Ad attaccare il vicesindaco era intervenuta subito la segretaria provinciale del Partito democratico, Laura Famulari, che ha ricordato le parole del sindaco, Roberto Dipiazza, che in un consiglio comunale aveva parlato di un senzatetto in via Carducci con probabili problemi di salute. Famulari nel suo post ha attaccato proprio per questo motivo Polidori che "con un gesto che non stento a definire 'malvagio'", "nelle prime gelide giornate dell'anno, getta direttamente coperte e piumini nelle immondizie!".
E la polemica è proseguita anche oggi. Non solo: scoppia anche un altro caso che interessa, questa volta, Monfalcone (Gorizia), città a guida leghista.
"Stanotte a Trieste la temperatura era di 0 gradi. Chissà se il vicesindaco della Lega Paolo Polidori ci avrà pensato? Il 'valoroso' amministratore il giorno prima si è vantato pubblicamente di aver buttato nel cassonetto gli indumenti e le coperte di una persona che dorme in strada. Mi auguro che questa brutta storia finisca con le dimissioni di Paolo Polidori", scrive su Facebook il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci.
A pubblicare sempre su Facebook, nelle stesse ore, una filastrocca che denigra i migranti, riferisce oggi il quotidiano Il Piccolo, è l'assessore comunale alla Sicurezza di Monfalcone, Massimo Asquini. "Il migrante vien di notte con le scarpe tutte rotte; vien dall'Africa il barcone per rubarvi la pensione; nell'hotel la vita è bella nel frattempo ti accoltella; poi verrà forse arrestato e l'indomani rilasciato". Parole che hanno provocato la reazione dell'opposizione, che chiede le dimissioni dell'esponente leghista e "la convocazione di un Consiglio comunale urgente, con la presenza del Questore e del Prefetto". Mentre l'interessato si difende. "Non c'è nulla di offensivo, è quello che tutti gli italiani pensano". La filastrocca, si è giustificato, "non è roba mia, l'ho copiata dal web". "In ogni caso non è un'offesa per nessuno. E' uno scherzo in tema con la leggerezza del giorno della Befana". A prendere le sue difese, il sindaco leghista di Monfalcone, Anna Maria Cisint. "Asquini - dice - non voleva offendere nessuno e se l'ha fatto si scusa".