Bus gratis agli over 70, reazioni negative «Misura non equa, c'è chi ne ha più diritto»
Fa discutere l'annuncio fatto venerdì dalla giunta provinciale di far viaggiare gratis, dal primo febbraio, i pensionati con più di 70 anni sui mezzi pubblici. Potrà farlo anche una parte degli 8.920 ex lavoratori trentini che percepiscono più di 3.000 euro al mese, per un reddito medio annuo di 52mila euro. Ed è proprio su questo che sindacati e minoranze esprimono forti perplessità. «La cosa più giusta - attacca Ugo Rossi (Patt) - l'ha detta Tullio Cova, presidente dei Circoli pensionati e anziani provinciali. Ci sono famiglie che avrebbero più bisogno di questa concessione. Nemmeno in Alto Adige c'è nulla di paragonabile rispetto a quanto avverà qui tra pochi giorni. Che gli ultrasettantenni siano poi una fascia debole è da dimostrare».
I dati che fotografano la situazione previdenziale nella nostra provincia, raccolti dall'Osservatorio dei pensionati e riguardanti l'intero panorama della previdenza, dall'Inps, all'ex Inpdap fino alle casse private, gli danno parzialmente ragione. La spesa annua legata ai pensionati che percepiscono più di 3.000 euro al mese ammonta a 463,8 milioni di euro. In totale, l'esercito delle 140.393 persone che ottiene un assegno mensile dopo essere uscito dal mercato del lavoro costa 2 miliardi 551 milioni di euro ogni anno. L'Osservatorio certifica che ogni pensionato residente in provincia di Trento riceve mediamente 17.580 euro e coloro che prendono un assegno superiore ai 1.500 euro sono 60.753. La fascia più rappresentata è quella di quanti ricevono ogni mese un importo compreso tra i 500 ed i 750 euro al mese: ben 23.125 unità. Numerosi sono anche coloro che hanno diritto a un importo inferiore ai 500 euro: in 3.300 ricevono meno di 250 euro e in 8.147 fino a 500 euro.
Il consigliere provinciale del Pd Luca Zeni è perplesso sulla formula dei trasporti gratuiti a favore di ogni ultrasettantenne, ricco o povero che sia: «Fra tutte le cose che la giunta Fugatti ha fatto, questa è la meno peggio. Resto però convinto che sia sbagliato non prendere in considerazione il reddito dei destinatari della misura in questione. Da tempo, è doveroso precisarlo, ci sono parecchi anziani che per via della loro pensione bassa viaggiano senza pagare». Prosegue: «I servizi non devono mai essere completamente gratuiti, eccezion fatta per un ristretto numero di individui in difficoltà. New York è diventata una città sicura dopo che l'ex sindaco Rudolph Giuliani, su consiglio di un sociologo, ha introdotto il pagamento obbligatorio sulla metropolitana».
Un plauso all'esecutivo a trazione leghista arriva, invece, dal consigliere del Movimento 5 Stelle Alex Marini : «Si tratta di un ottimo provvedimento, speriamo che questo sia il primo di una serie di interventi per rivedere l'intero sistema tariffario dei trasporti locali. Il prossimo step dovrà estendere i vantaggi previsti dal primo febbraio in poi per gli anziani ad altre fasce deboli della popolazione. Penso ai disoccupati, ai giovani e alle famiglie». E ancora: «Bisogna potenziare il trasporto pubblico, non si più perdere tempo prezioso. Per invogliare la gente a lasciare a casa la macchina, l'unica strada da percorrere è lavorare sotto il profilo dell'abbassamento tariffario». I sindacati ribadiscono di essere favorevoli all'abbattimento dei costi del servizio pubblico a condizione, però, che si parta da chi ha i redditi inferiori: «Si sarebbe dovuto seguire una logica di equità».
Maurizio Fugatti difende la misura resa nota venerdì a Bresimo, in Val di Non: «Da uno studio effettuato prima di prendere le decisioni finali, abbiamo visto che la maggior parte degli attuali 7.700 ultrasettantenni che hanno la smart card per viaggiare a prezzo agevolato ricevono delle trattamenti previdenziali bassi. Chi ha una pensione alta si muove quasi sempre con i propri mezzi». Ammette che si era pensato all'introduzione di un sistema legato all'Icef: «L'abbiamo presto scartato perché una procedura troppo complessa per ricevere i benefici avrebbe fatto naufragare un progetto che invece andrà alla grande». Conclude: «Ogni cosa che fa la Lega viene criticata, ce ne faremo una ragione. Ci aranno tanti anziani che non si muovevano mai e che inizieranno a farlo».
«Dietro alla scelta della giunta provinciale di consentire agli anziani che hanno compiuto i 70 anni di viaggiare sui mezzi pubblici gratis non c'è nessuna logica».
Sofia Giunta , coordinatrice dell'Unione degli universitari di Trento (Udu), boccia la misura promossa dall'esecutivo presieduto da Maurizio Fugatti che dal primo febbraio rivoluzionerà il mondo dei trasporti locali.
«Questo provvedimento - afferma - arriva dopo il discutibile taglio dei servizi rivolti ai migranti. Un provvedimento che penalizzerà il processo d'integrazione dei richiedenti asilo». Allarga il suo ragionamento: «Non riesco a capire, tanto per incominciare, come si fa a consentire gli spostamenti senza pagare a tutti gli ultrasettantenni, indipendentemente dal loro reddito. La cosa migliore sarebbe stata quella di fare un ragionamento più generale sul problema delle tariffe dei trasporti».
E aggiunge: «Ci sono studenti, ad esempio chi rientra a Trento dopo un'esperienza nell'ambito del progetto Erasmus, che non hanno diritto alla tessera annuale da 50 euro per viaggiare sui treni e i bus provinciali che hanno tutti gli altri universitari». Dubita che Fugatti voglia aprire un tavolo di confronto con l'Udu: «Non credo che abbia intenzione di tornare indietro sulle loro scelte». Lancia un allarme: «Il rischio che con iniziative come quella di cui stiamo parlando si vadano a creare delle inutili tensioni sociali e dei conflitti tra le generazioni è alto. Sarebbe una sorta di guerra tra poveri, evitiamola». Critico è anche Ruggero Purin , segretario dei pensionati della Cisl. «L'unica cosa positiva della novità introdotta dal nuovo governo provinciale - dichiara il sindacalista - è che se aumenta il numero degli utenti che prendono i servizi pubblici ed evitano di viaggiare con la propria macchina l'ambiente ne trae sicuro giovamento. Non ne vedo altri».
Come Sofia Giunta anche lui avrebbe evitato gli spostamenti gratuiti all'intera platea di quanti hanno superato i 70 anni di età: «Ci sono due problemi, uno di sostenibilità dei costi e l'altro di equità. Una cosa che mi lascia senza parole è che da una parte si tagliano le pensioni e dall'altra si propongono operazioni che vengono sbandierate da chi le sponsorizza come dei regali agli anziani».
Maurizio Valentinotti , numero uno della Fenalt, non se la sente di contestare la giunta Fugatti: «La Lega ha mantenuto quello che ha promesso in campagna elettorale, non c'è nulla di cui sorprendersi. Concedere i permessi per viaggiare senza pagare passando attraverso i complicati criteri Icef sarebbe significato non partire più. Meglio aprire a tutti, senza distinzioni». Approfitta dell'occasione per presentare una richiesta al presidente della Provincia: «Adesso il prossimo passaggio che il governatore e gli altri assessori devono fare è quello di studiare per i lavoratori pendolari delle tariffe per prendere i mezzi pubblici più vantaggiose rispetto a quelle attuali».
Interviene anche Liberi e Uguali del Trentino. «La decisione di fornire in Trentino l’abbonamento gratuito sui mezzi pubblici a tutti gli ultra settantenni è un provvedimento che fa discutere, innanzitutto perchè favorisce in maniera indiscriminata chi ha più di settant’anni (circa 50.000 persone), senza tenere conto di requisiti di reddito. Nel frattempo si sta rivedendo il sistema tariffario applicato ai richiedenti asilo accolti (circa 1.300) che godono, attualmente, della possibilità di circolare gratuitamente» afferma in una nota Liberi e Uguali del Trentino.
«La misura a favore degli anziani - sottolinea LeU - costerà circa 355.000 euro all’anno, una quota insignificante se messa in rapporto ai costi del trasporto pubblico trentino. Mantenere la circolazione gratuita per 1.300 richiedenti asilo sarebbe costato solo 9.200 euro in più. Poichè è stato provato, da chi propose la legge di iniziativa popolare sul trasporto sostenibile, che il contributo che viene dalla vendita di biglietti ed abbonamenti è quasi ininfluente per il bilancio della società dei trasporti”. Secondo Leu, “la gratuità riservata solo agli anziani non incide sulla sostenibilità ecologica perchè favorisce una fascia d’età che comunque già privilegia il trasporto pubblico, mentre il provvedimento proposto per i richiedenti asilo è discriminatorio, perchè taglia dei benefit a una fascia di persone particolarmente in difficoltà. E lo fa senza un beneficio reale per le casse pubbliche».