I consiglieri ci costano 5 milioni all'anno A ognuno almeno 5.400 euro netti al mese
Costano quasi 5 milioni all'anno al contribuente trentino i 36 rappresentanti istituzionali (i 35 tra presidente e consiglieri più un assessore esterno della giunta) del consiglio provinciale. La voce più consistente è data dall'indennità mensile pagata ai consiglieri eletti: l'importo lordo mensile per ognuno dei 35 ammonta a 9.800 euro a cui si aggiungono 700 euro di rimborso spese forfettario per uno stipendio netto in busta paga di 5.400 euro. In tutto su base annua la spesa per le indennità è di circa 4,2 milioni a cui si aggiungono oltre trecentomila euro di rimborso forfettario.
I membri della giunta provinciale naturalmente portano a casa qualcosa in più grazie a un'indennità di funzione aggiuntiva che per il governatore ammonta a 3.300 euro lordi al mese e per gli assessori a 2.835 euro, compreso il vice presidente. Anche il presidente del consiglio provinciale e i segretari questori non se la passano male visto che all'indennità aggiungono rispettivamente 2.550 euro lordi il presidente e 950 i segretari.
Poi c'è la voce relativa a viaggi di servizio e missioni che è quanto di più vario si possa vedere. Il regolamento del consiglio provinciale dice che possono essere rimborsati per gli spostamenti documentati e le spese legate all'incarico istituzionale ricoperto fino a un massimo di 750 euro al mese ma tra i consiglieri c'è chi rendiconta fino all'ultimo euro e chi invece rinuncia per principio. Tra questi ultimi va citato il grillino Filippo Degasperi, che non ha mai chiesto alcun rimborso e fin dall'inizio ha anche rinunciato all'indennità di funzione che gli spetterebbe come segretario questore; inoltre il consigliere 5 Stelle mette via una percentuale della sua indennità mensile che poi distribuisce ad attività economiche meritevoli. Anche Claudio Cia non ha mai chiesto rimborsi. Da notare come nella tabella qui a fianco compare la cifra zero anche accanto ai rimborsi ottenuti dai membri della giunta, ma non perché non abbiano ottenuto nulla, semplicemente il dato 2018 non è stato ancora pubblicato; guardando comunque ai dati degli anni precedenti si viaggia tranquillamente su cifre a quattro zeri per ognuno, con totali che per la giunta superano abbondantemente i centomila euro. Già pubblicati invece sul sito della Regione i rimborsi spese riscossi l'anno scorso dai membri della giunta regionale.
Qui mentre l'assessore ladino Giuseppe Detomas ha totalizzato 10.242 euro di rimborsi, sommandoli ai 5.653 ricevuti come consigliere provinciale, l'altra assessore, Violetta Plotegher, non ha chiesto né incassato nulla. In assenza dei dati relativi agli eletti di fine ottobre, nell'ultimo scorcio della scorsa legislatura il recordman del rimborso risulta Marino Simoni, di Progetto Trentino, con 9.162 euro chiesti e ottenuti in dieci mesi scarsi. Seguono a discreta distanza Walter Viola del Patt, Pietro De Godenz dell'Upt e Lorenzo Baratter del Patt.