Europee, l'allarme dei servizi «Rischio aumento razzismo»
C'è il rischio concreto che in vista delle elezioni Europee in programma a maggio possano aumentare gli episodi di intolleranza nei confronti degli stranieri. L'allarme arriva dai Servizi Segreti che nella Relazione consegnata al Parlamento ricordano che già si sono registrati comportamenti "marcatamente razzisti e xenofobi" da parte di formazioni di estrema destra e "episodi di stampo squadrista".
Nell'ambito delle attività di cyber-sicurezza - si spiega nella relazione - l'intelligence ha istituito agli inizi del 2018 "un esercizio ad hoc teso a cogliere - all'interno del perimetro definito dal quadro normativo vigente - eventuali indizi di influenza, interferenza o condizionamento del processo elettorale del 4 marzo. Tale esercizio è stato riattivato nel mese di novembre in vista dell'appuntamento per il rinnovo del Parlamento europeo". Le campagne di disinformazione, attuate prevalentemente tramite l'uso dei social network, si legge nella Relazione, "rappresentano uno degli strumenti attraverso cui attori ostili tentano di orientare l'opinione pubblica, interferendo finanche con processi fondamentali per la vita democratica, come le elezioni".
La minaccia jihadista - si legge nel testo - "non ha conosciuto flessioni", come dimostrano "le numerose allerte su pianificazioni terroristiche da realizzare contro obiettivi occidentali". L'Isis, per gli 007, "si è mostrato ancora in grado di ispirare attacchi in Europa, suggerendone autori e modi". La propaganda jihadista invita a colpire con armi non tradizionali, come droni carichi di esplosivo da lanciare verso "eventi di massa o centri commerciali". La relazione sottolinea poi il fenomeno dei 'radicalizzati in casa', uno degli ambiti che sta più impegnando l'intelligence italiana. Si tratta di un bacino "sempre più ampio e sfuggente" che richiede un attento monitoraggio per cogliere segnali del possibile passaggio "dalla radicalizzazione all'attivazione violenta".
E attenzione è dedicata ai foreign fighter partiti per la Siria o l'Iraq, a vario titolo collegati con l'Italia: sono 138.