Kompatscher batte Fugatti Ecco la classifica dei redditi
Il Landeshauptmann altoatesino e presidente della Regione Arno Kompatscher batte il governatore trentino Maurizio Fugatti, suo vice.
Nella classifica dei redditi dichiarati lo scorso anno dai nuovi eletti in consiglio regionale, il distacco tra l’esponente della Svp (183.965 euro) e quello della Lega (137.248 euro) sfiora i 50mila euro.
Focalizzandosi sulla giunta a sei eletta poco più di un mese fa, si scopre che l’assessore che nel 2017 ha guadagnato meno è il gioielliere forzista Giorgio Leonardi, fermo a 34.438 euro. L’altro trentino membro dell’esecutivo, Claudio Cia (Agire) ha invece dichiarato un reddito complessivo di 128.130 euro.
All’interno del consiglio regionale si impone l’albergatore Pietro De Godenz (Upt) che ha totalizzato 239.382 euro, circa duecento euro in più del secondo in “graduatoria”, Franz Ploner del Team Köllensperger. Terzo e quarto dell’elenco sono invece gli ex assessori trentini - entrambi di professione avvocati - Luca Zeni (184.964 euro) e Alessandro Olivi (174.115 euro).
A seguire troviamo l’Obmann della Svp Philipp Achammer. Dodicesimo in classifica è invece l’ex governatore del Trentino e capogruppo del Patt Ugo Rossi. L’ex senatore Giorgio Tonini (già candidato presidente del centrosinistra) si trova nella metà alta della classifica con 122.137 euro, battuto per poche migliaia di euro dal leader dei pentastellati Filippo Degasperi (127.611 euro) che ogni anno - va detto - restituisce una quota della propria indennità.
Il presidente dell’aula, Roberto Paccher, nel 2018 ha dichiarato 28. 803 euro; gli omologhi delle due Province autonome Walter Kaswalder (Autonomisti popolari) e Josef Noggler (Svp) hanno invece raggiunto rispettivamente i 116.096 euro ed i 154.342 euro.
Nella parte bassa dell’elenco si trovano molti esponenti della Lega (trentini e altoatesini), ma il consigliere che ha guadagnato meno di tutti i colleghi è Andreas Leiter, che appartiene al fronte indipendentista sudtirolese dei Freiheitlichen (0 euro). Si ferma invece a 999 euro la leghista Katia Rossato.