Grave la bimba colpita da un proiettile Presi gli autori di un'altra sparatoria a Napoli davanti a una scuola materna
Sono «critiche ma stabili» le condizioni della bimba di 4 anni ferita ieri per errore in una sparatoria di camorra nel centro di Napoli, in piazza Nazionale, dove è rimasta ferita anche la nonna della piccola (oltre a un pregiudicato, obiettivo dell'agguato).
L'ospedale pediatrico Santobono dove la piccola è ricoverata da ieri spiega che la bimba è stata operata nella notte per rimuovere il proiettile. La prognosi resta riservata.
Saranno decisive le prossime 24-48 ore, ha detto il direttore dell’Ospedale pediatrico Santobono Annamaria Minicucci.
«Sarà decisiva - ha aggiunto il medico - la tenuta dei polmoni, entrambi attraversati dal proiettile di grosso calibro che ha colpito la bambina».
«Lo Stato c’è e oggi ha dato una risposta forte. Ma non ci fermeremo». Poche ore dopo le scene di Far West in pieno giorno che ieri hanno sconvolto Napoli col ferimento della bimba, le forze dell’ordine rispondono mettendo a segno un colpo importante nella lotta ai clan con la cattura di presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio di Luigi Mignano, l’uomo giustiziato tre settimane fa in un agguato di camorra sotto gli occhi del nipotino di 4 anni nei pressi di una scuola dell’infanzia di San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli.
Ed è proprio davanti a quella scuola, la Vittorino da Feltre, che questore e comandante provinciale dei Carabinieri hanno convocato la stampa per annunciare l’arresto di sei persone coinvolte a vario titolo in quel raid. E di quattro componenti del clan Formicola per gli omicidi dei fratelli Massimo e Salvatore Petriccione avvenuti il 29 giugno 2002 e l’8 marzo 2004. Erano tutti a piede libero tranne uno che era già in carcere. Tra loro figura Umberto D’Amico, reggente dell’omonimo clan alleato coi Mazzarella e in guerra con i Rinaldi. Uno degli arresti a carico del clan Formicola, invece, è stato eseguito a Potenza. In totale dieci le misure eseguite sulle dodici emesse.
«Episodi come quello di ieri non resteranno impuniti.
Vinceremo noi» sottolinea il ministro dell’Interno Matteo Salvini che si è congratulato con le forze dell’ordine.
Si è trattato di un’operazione congiunta, dove Carabinieri e Polizia hanno fatto squadra: «Siamo soddisfatti - dicono il questore di Napoli Antonio De Iesu e il comandante dei Carabinieri di Napoli Ubaldo Del Monaco - ma il lavoro prosegue senza tregua. La risposta di stanotte - ha evidenziato il questore De Iesu - ha permesso di destrutturare due clan importanti. Sono tutti killer quelli presi, cellule criminali molto sanguinarie e agguerrite». L’efficacia del lavoro in sinergia tra forze dell’ordine e Dda è stato sottolineato a più riprese dai vertici di Polizia e Carabinieri.
«Mettiamo a fattor comune informazioni, analisi, indagini e attività tecniche - è stato sottolineato - con un solo obiettivo comune, quello di ridimensionare la pervasività dei clan che non rispettano nemmeno i bambini e che non si pongono il problema di dove sparano».