Mediterranea e Sea Eye, nuovo braccio di ferro governo-ong
Nuovo scontro governo-ong sulla nave Alex di Mediterranea con 54 migranti a bordo e sulla Alan Kurdi della tedesca Sea Eye, che ne ha soccorsi 65. Per la prima giallo sull’accordo con Malta, mentre per la seconda il governo di Berlino ha chiesto un porto sicuro senza avere risposta. Sono state trasferite dalla Alex su una motovedetta della Guardia Costiera i primi 13 tra donne e bambini. Salvini invita le ong a dirigersi verso Malta e scrive al collega ministro dell’Interno tedesco Seehofer. Per il vicepremier la Ong che rifiuta Malta è una provocazione.
Mediterranea, secondo fonti del Viminale, rifiuta l’offerta dell’Italia di trasbordare gli immigrati per condurli a Malta a condizione che in porto entri anche l’imbarcazione della ong Alex. La Ong propone di fermarsi, trasbordare gli immigrati su altre imbarcazioni messe a disposizione da Roma o La Valletta e invertire la rotta a circa 15 miglia nautiche da Malta (acque internazionali). Il Viminale giudica la proposta della ong “una provocazione”.
Deve dispiegare le sue vele verso Malta la Alex - nave di Mediterranea saving humans - con a bordo 41 migranti soccorsi ieri in zona sar libica, secondo il ministro dell’Interno Matteo Salvini. La Valletta ha dato la sua disponibilità. Ma come far giungere i migranti sull’isola? “Non siamo attrezzati a percorrere 100 miglia”, dice la ong. La Difesa ha messo a disposizione mezzi della Marina Militare per il trasbordo. Dal titolare del Viminale non è però arrivato il via libera. “E’ una questione di principio, non decidono loro dove sbarcare”, dicono al Viminale, che non vuole far riprendere il mare all’imbarcazione umanitaria dopo aver portato a termine la sua missione. L’obiettivo è il sequestro. Meglio se a La Valletta. Mentre in 13 (donne e bambini) sono stati evacuati nel pomeriggio dal veliero. Ed intanto, ecco un’altra ‘grana’: la Alan Kurdi, nave della tedesca Sea Eye, ha soccorso 65 persone al largo della Libia e si sta dirigendo verso nord. Salvini si è affrettato a scrivere al collega Horst Seehofer: “se ne occupi la Germania, non verranno in Italia”, il solito avviso.
Come già la Sea Watch qualche giorno fa, anche la Alex è così ferma al limite delle acque territoriali italiane, a sud di Lampedusa. Il veliero di 18 metri (con 11 persone di equipaggio) è adatto per crociere nelle isole del Mediterraneo, ma non ad ospitare per molti giorni una cinquantina di migranti (11 donne e 4 bambini) scampati dai centri di detenzione libici. La nave è stata raggiunta dai militari della Guardia di finanza che le hanno notificato il divieto d’ingresso nelle acque italiane firmato nella notte da Salvini e dai colleghi di Difesa e Trasporti. Il divieto, protesta Mediterranea, “è illegittimo perché non può applicarsi a una nave che ha effettuato una operazione di soccorso. E perché non può essere vietato a una bandiera italiana ingresso nelle acque del proprio Paese”. Una via per uscire dall’impasse è arrivata da Malta - per anni ‘nemica’ dell’Italia sul dossier migranti, ma negli ultimi mesi diventata alleata - che ha offerto di accogliere i 54 della Alex. In cambio, l’Italia prenderà 55 migranti attualmente sull’isola. Ma la disponibilità di Malta è rimasta per ora sulla carta.