Fugatti dal ministro Boccia conferma gli aiuti trentini per i «Comuni confinanti»
Il Trentino continuerà ad erogare aiuti ai comuni «confinanti» ed anche a quelli confinanti con i confinanti, da Sondrio a Belluno a Vicenza e Brescia: il presidente della giunta Maurizio Fugatti ha oggi confermatoin sede ministeriale l’impegno del Trentino, che dura dal 2009 (accordo Dellai-Galan).
Scrive un comunicato dell’Ufficio stampa: «Positivo l’esito dell’incontro di oggi a Roma con il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie locali Francesco Boccia sul Fondo per i Comuni Confinanti, a cui ha preso parte, assieme al Comitato paritetico di gestione, presieduto dal deputato Roger De Menech, il Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. Il Ministro ha confermato l’attenzione del Governo nei confronti di uno strumento che, dalla sua istituzione, nel 2009, ha dimostrato di rappresentare un valido sostegno soprattutto per l le piccole comunità, aiutandole a mantenere il proprio radicamento sul territorio, attraverso la realizzazione di infrastrutture o l’accesso a servizi di primaria necessità».
Il Presidente Fugatti a sua volta «ha sottolineato di avere sempre riconosciuto il ruolo importante svolto dal Fondo, alimentato dalle Province autonome di Trento e di Bolzano con 40 milioni di euro annui ciascuna. “Se esso ha agevolato il mantenimento delle popolazioni che ne hanno beneficiato sulle proprie terre - ha detto Fugatti - il Trentino continuerà a sostenerlo. E’ importante considerare che gli interventi realizzati possono e debbono andare a beneficio di tutti i soggetti coinvolti, soprattutto nelle zone di montagna, correggendo situazioni di disequilibrio e prevenendo eventuali conflittualità territoriali che metterebbero in dubbio la valenza equilibratrice del programma. Occorre poi fare in modo che i progetti siano portati a termine in tempi ragionevoli per dare ai territori le risposte anche economiche che aspettano. Una montagna abitata e ben mantenuta, infatti, è un patrimonio collettivo, a prescindere dai confini”».
Il comunicato ricorda che «il Fondo interessa 48 Comuni confinanti, che diventano 132 con i Comuni contigui (confinanti a loro volta con i beneficiari diretti), distribuiti su cinque province del Veneto e della Lombardia: Sondrio, Brescia, Verona, Vicenza e Belluno. Se considerato nella sua valenza strategica, quale strumento per lo sviluppo di intere aree di confine fra le regioni coinvolte, può risultare complementare rispetto ad altre forme di aiuto o di investimento che lo Stato a sua volta mette in campo nelle stesse zone. Un esempio è quello delle previste Olimpiadi invernali, che interessano appunto territori di confine su cui verranno realizzate infrastrutture importanti. Il Fondo può integrarne gli effetti e fungere da moltiplicatore per la loro efficacia, con benefici per tutte le parti coinvolte».