La Lega diventa «nazionale» cambia statuto, Bossi messo da parte e Salvini comanda sempre più
«Prima mandiamo a casa Conte, Renzi e Di Maio e meglio è, se qualcuno pensa di impaurirmi con la minaccia del carcere ha sbagliato». Nel giorno del congresso straordinario che sancisce la svolta «nazionale» della Lega fondata da Umberto Bossi, Matteo Salvini rilancia l’obiettivo di tornare al Governo e attacca i giudici che vogliono processarlo per la vicenda della nave Gregoretti. «Oggi è l’inizio di un bellissimo percorso, il battesimo di un movimento che vuole rilanciare l’Italia nel Mondo, non occuparsi più di una parte del Paese ma abbracciarlo tutto nel nome del buon governo», chiarisce subito Salvini arrivando all’Hotel Da Vinci di Milano con in mano un presepe, dono di un artista campano.
«Il sogno di Bossi è morto? No, vive. Siamo il primo partito e la speranza per milioni di italiani. Qualcuno vuole fermare questa speranza anche attraverso un’iniziativa giudiziaria ma non ce la faranno. Questi giudici non attaccano me ma il popolo.
È un attacco alla sovranità nazionale» è l’affondo del leader leghista, che sull’autorizzazione a procedere dice di «non aspettarsi più nulla» da Grillo e Di Maio, «che hanno perso per strada qualsiasi tipo di dignità e senso dell’onore».
All’Hotel Leonardo Da Vinci di Milano l’assemblea dei delegati leghisti ha approvato ieri pomeriggio all’unanimità le modifiche allo statuto della Lega Nord, risalente al 2015, che permetteranno la transizione dal vecchio partito alla nuova Lega per Salvini Premier, lanciata nel 2017.
La vecchia Lega continuerà ad esistere, «anche perché - ha spiegato il senatore Roberto Calderoli - dobbiamo rispettare gli impegni presi con la procura di Genova» legati alla restituzione allo Stato dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali giudicati irregolari. Ma certo non sarà la «nuova Lega» a restituirli.
Una delle principali novità riguarda il simbolo, che potrà essere concesso dal Consiglio federale ad altri movimenti politici, anche a fini elettorali. Resta immutato l’articolo 1 con la parola Padania mentre vengono ridimensionati i poteri di Umberto Bossi, che pure mantiene la carica di presidente federale a vita.
La struttura del vecchio Carroccio è stata alleggerita con l’eliminazione di alcuni organismi come la segreteria politica federale mentre il segretario e il consiglio federale resteranno in carica non più tre anni ma cinque. Salvini al momento resta segretario federale, in attesa dei congressi locali che partiranno da gennaio.
«Oggi non si chiude nessun partito, non c’è nessun funerale alle porte» ha detto Bossi arrivato al congresso in sedia a rotelle, rispolverando il gesto del dito medio. «La doppia tessera la possiamo concedere, perché siamo noi che concediamo, non è Salvini che impone» ha affermato il senatùr, che poi ha accennato anche al nuovo movimento delle Sardine, che manifestavano a poca distanza: «Sono un’operazione intelligente, non vanno sottovalutate. Le hanno messe in piedi per creare una spinta sociale, anche noi lo avevamo fatto».
La Lega «dovrà aprire con intelligenza», è stato il messaggio di Salvini ai suoi, spiegando che con il 30% «non si può più ragionare come se avessimo il 3%. Serve un movimento snello, orgoglioso delle sue radici ma che guardi avanti, perché chi vive di solo passato è morto». A gennaio, oltre alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, «ci sarà la Corte Costituzionale che deciderà o meno dell’ammissibilità del referendum» per modificare la legge elettorale «e noi contiamo che i supremi giudici non scippino questo esercizio di democrazia ai cittadini italiani» ha auspicato il leader leghista dal palco. Infine l’invito ai delegati: «Propongo al congresso di autodenunciarci in massa» in caso di autorizzazione a procedere per il sequestro di persona riguardo al blocco della nave Gregoretti.
(servizio di Silvia Egiziano e Michela Nana, Agenzia Ansa)