Tra il 2010 e il 2018, sulle strade europee sono morti 51.300 pedoni e 19.450 ciclisti
Tra il 2010 e il 2018, sulle strade europee, sono morti 51.300 pedoni e 19.450 ciclisti, mentre in Italia, solo nel 2018, sono stati 612 i pedoni che hanno perso la vita(-1,4%, ma in aumento negli ultimi 2 anni)a fronte di 219 ciclisti (-17,3%, rispetto a una diminuzione media pari a -19%): nello stesso periodo.
È un vero e proprio allarme quello lanciato da Aci attraverso il rapporto ETSC (European Transport Safety Council: Consiglio Europeo della Sicurezza dei Trasporti), che sottolinea come, nel periodo 2010-2018, i decessi tra i ciclisti abbiano subito una riduzione annua dello 0,4%, una riduzione davvero inconsistente se si pensa che essa è ben otto volte inferiore rispetto a quella degli occupanti di veicoli a motore (- 3,1%). Nel dettaglio, in Italia nel 2018, i pedoni ‘over 65’ deceduti in incidenti stradali sono stati 364 (59,5%del totale); 112, invece, quelli in bicicletta (51,1%del totale).
Anche nell’Ue, la metà delle vittime tra gli utenti vulnerabili aveva più di 65 anni. La maggior parte degli investimenti dei pedoni avviene dopo le ore 18, momento in cui la visibilità, per alcuni mesi dell’anno, è inferiore. Secondo il rapporto ETSC, il crescente uso della bicicletta nei centri urbani, impone a Governi, Autorità locali e produttori di autoveicoli di investire maggiormente nelle misure di protezione degli utenti vulnerabili. Il rapporto suggerisce, inoltre, che la pianificazione urbana, soprattutto nei centri medio-piccoli, privilegi la possibilità di muoversi a piedi, in bicicletta e con mezzi di trasporto pubblico piuttosto che con auto private, e consiglia l’istituzione di ‘Zone 30’ nelle aree altamente frequentate da pedoni e ciclisti.
‘’La sicurezza stradale è frutto, soprattutto, della convivenza civile tra i diversi utenti della strada, convivenza - ha spiegato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI - che si raggiunge soltanto se tutti rispettiamo le regole del Codice della Strada, noi stessi e gli altri. Per quanto riguarda, in particolare, pedoni e ciclisti - ha aggiunto il presidente dell’ACI - un fondamentale elemento di sicurezza è rendersi il più possibile ‘visibili’, soprattutto nel buio e in condizioni di scarsa visuale, con accorgimenti che devono riguardare sia l’abbigliamento che le biciclette. È fondamentale, infine un’attenta pianificazione delle strade e degli spazi urbani, che deve tenere conto della presenza degli utenti vulnerabili e, tra essi, delle fasce più deboli: bambini, anziani e disabili’’.