Il virus accelera in Europa La Francia chiude le scuole Risolta l'emergenza Brennero
Il coronavirus accelera in tutta Europa, rispuntano i confini e molti Paesi cominciano a prendere esempio dall’Italia adottando misure più o meno drastiche.
La Spagna, il secondo Paese europeo più colpito, conta 3.000 contagi e 84 morti.
La Francia segue da vicino, con 2.900 casi e 61 vittime: in un messaggio alla nazione in diretta tv, il presidente Emmanuel Macron ha annunciato la chiusura di tutte le scuole e università da lunedì «fino a nuovo ordine».
L’Europa alle prese con la pandemia sembra perdere uno dei suoi pilastri: la libera circolazione.
Confini che ricominciano a chiudersi, frontiere sempre più difficili da oltrepassare, lunghe code ai controlli, documenti e certificazioni. È vero che il Trattato di Schengen prevede deroghe in caso di emergenza o di minaccia che ne consentono la sospensione fino a due mesi, ma è anche vero che dalla sua entrata in vigore - che a piccoli passi ha coinvolto 22 Paesi Ue - non si erano mai viste rialzarsi le barriere tra uno Stato e l’altro come in questi giorni.
Al Brennero, dopo il caos di ieri con un serpentone di tir lungo 80 km, in serata si registravano appena 4 km di code per entrare in Austria (che oggi conta la sua prima vittima). Ma c’è voluto un intervento diretto del governo italiano con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha fatto sapere agli austriaci che Roma avrebbe applicato le stesse misure nei confronti dei loro cittadini se la situazione non si fosse risolta.
A sua volta però la Repubblica Ceca ha istituito controlli ai confini con Austria e Germania e chiuso a chiunque arrivi da 15 Paesi, compresi Francia e Regno Unito, e vietato ai suoi cittadini di recarsi negli stessi posti. In serata poi, in base a disposizioni del ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer, si sono visti i primi controlli della polizia tedesca alla frontiera con la Francia, con agenti in mascherina e guanti che chiedono agli automobilisti che passano da Strasburgo a
Kehl, sull’evocativo ‘ponte dell’Europà, se hanno febbre o altri sintomi. Chiudere le frontiere per lottare contro la propagazione del coronavirus “sarà probabilmente necessario ma dovrà essere deciso al livello europeo”, ha avvertito in serata Macron.
Il numero dei decessi per il coronavirus nel mondo ha raggiunto quota 5.000 mentre i contagi hanno superato i 130mila. “La pandemia è controllabile” se i diversi Paesi “non mollano”, è tornato a ripetere l’Oms, spronando i governi a prendere misure sempre più drastiche per non doversi “ritrovare con un problema più grande”. Ma mentre la Cina ha superato il picco e sta ormai rallentando la corsa dei contagi (ieri solo 15 in più e il 77% dei guariti), in Europa - nonostante gli appelli della Commissaria europea per la Salute Stella Kyriakides al coordinamento e a “un’aggressiva azione di contenimento” - ogni Stato continua ad andare in ordine sparso.
In Spagna è risultata positiva anche la ministra per le pari opportunità, Irene Montero, compagna del leader di Podemos Pablo Iglesias.
Tutto il governo e i reali sono stati sottoposti al test. La Liga ha sospeso il campionato per due turni, mentre è stato deciso il divieto di eventi con più di 1000 persone.
«È l’emergenza sanitaria più grave degli ultimi 100 anni in Francia”, ha detto Macron ai suoi concittadini preparandoli a misure drastiche. Oltre ad aver chiuso le scuole, ha chiesto a chi ha più di 70 anni di uscire di casa il meno possibile ma ha confermato la tenuta delle elezioni amministrative del 15 marzo.
Anche in Germania, dove i contagiati hanno superato i 2.000, si sta discutendo sull’opportunità di chiudere o meno le scuole, come invece ha già fatto l’Irlanda. Mentre la Gran Bretagna con un picco di 134 casi in più in 24 ore (meno di 600 il totale) sembra aver preso coscienza della minaccia: “L’emergenza durerà mesi”, ha avvertito il premier Boris Johnson, che ha disposto l’isolamento di una settimana per chiunque abbia febbre alta e tosse e ha lanciato un monito inquietante ai concittadini: “Voglio essere onesto con voi. Molte famiglie, molte altre famiglie perderanno prematuramente dei loro cari”.