Zaia, Veneto pronto per la fase 3 «Su bus e treni mascherine ma utilizziamo tutti i posti disponibili»
Il Veneto è pronto ad andare oltre la Fase 2, e mentre lavora per recuperare il suo turismo - prima regione italiana, con 70 milioni di presenze - si attrezza anche per una eventuale recrudescenza, in ottobre, del Covid 19.
«Abbiamo un progetto di promozione turistica legato al rilancio, lo presenteremo - annuncia il governatore Luca Zaia, Governatore del Veneto - Lo ritengo innovativo, tenendo presente che ci sarà mischia al centro, perché tutti correranno per proporre la loro offerta». «Noi cercheremo di fare qualcosa di speciale - rileva - dopo di che ci deve essere una proposta strutturata a livello nazionale». Un settore fondamentale per l’occupazione.
Nella regione, in seguito a una nuova ordinanza, da ieir nmon è più obbligatorio utilizzare le mascherine all'aperto, salvo a Venezia città. Ma per ora si nota che molte persone continuano a indossarla per precauzione.
Il Veneto, ricorda Zaia, «ha perso 65.000 posti di lavoro, dei quali almeno 35.000 nel turismo. Però io spero che si riesca a recuperarli tutti. Il mondo non si ferma, la vita non si ferma. Io sono sempre ottimista».
E che il mondo non si fermi lo dicono i prossimi temi da affrontare: infanzia e trasporti. Per i bambini da 0 ai 3 anni che hanno bisogno di assistenza per permettere ai genitori di lavorare in tranquillità, arriverà a giorni un’ordinanza per favorire loro accoglienza e cura nei centri per l’infanzia.
«Questi bambini sono nel limbo - rileva Zaia -, la Regione del Veneto ha approvato le linee guida, ma ad oggi il Governo non ci ha dato alcuna approvazione».
Sul fronte dei trasporti, ora che tutte le imprese e l’economia sono ripartite, non vale più il tutti a casa, è impensabile scaricare solo sul traffico automobilistico gli spostamenti dei lavoratori.
Così Zaia è pronto a far fronte comune con gli altri presidenti: «siamo convinti - dice - che se in automobile si gira in 4-5 con la mascherina, nei mezzi pubblici bisogna tornare alle capienze originarie».
Quindi, passeggeri tutti con mascherina, ma sui posti omologati per treni e pullman.
Fin qui il presente. Per il futuro, dopo l’esercito dei tamponi, ecco il ‘piano sanguè e quello ospedaliero nel caso di una ripartenza del virus in autunno. «Abbiamo oltre 6.500 persone che da positive sono adesso guarite, e sono ‘richiamabili in armì per raccogliere il sangue per le cure» dice Zaia sull’utilizzo del plasma con gli anticorpi per le reinfusioni. Il Vento è pronto a dotarsi di un magazzino di plasma che servirà per le cure, e per la ricerca. Ma in caso di un ritorno del Covid sono pronti a essere riaperti anche i 5 ex ospedali del Veneto, riallestiti nella fase critica a marzo e dotati di 740 posti letto nuovi. «Li teniamo lì, diamo un giro di chiave e li teniamo pronti per l’autunno - afferma Zaia - perché se ci sarà una reinfezione non possiamo aver smantellato queste strutture».