Il viceministro Sileri sul coronavirus «Clinicamente sta scemando Ma esiste e serve attenzione»
«Se potessi tornare indietro, non darei i dati sul contagio giorno per giorno e non chiamerei malati tutti coloro che sono stati testati positivi».
Così Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, in una intervista al Quotidiano Nazionale. Ma avverte: «Il coronavirus sarà sconfitto quando avremo un vaccino che dovrà essere sicuro ed efficace. È innegabile però che clinicamente, come hanno dichiarato Zangrillo e Clementi e altri scienziati, il virus stia scemando. L’epidemia per come l’abbiamo conosciuta e per come ha colpito finora, non c’è più», «ho parlato di tornare a vivere, sempre con la consapevolezza che il virus esiste, ma trasformando la paura e il non fare in fare con buon senso. II virus c’è, ma circola meno. Non diamogli spazio».
Interrrogato sul cluster di Mondragone poi precisa: «I focolai potranno continuare a esserci, dobbiamo capire che i positivi che abbiamo oggi non sono necessariamente dei malati e infatti l’impegno degli ospedali si sta riducendo sempre più. Controllare e gestire i focolai, individuando i positivi e isolandoli, rimane la nostra arma di difesa più importante. Conviveremo con focolai e soggetti positivi, eventuali aree rosse più o meno grandi e la nostra forza sarà contenerli».
Lo smart working è ancora utile? «Lo smart working in fase epidemica è stato importante.
L’Italia ha imparato a usarlo ed è entrato nella nostra quotidianità; abbiamo tutti compreso che è una risorsa. Nel nostro quotidiano lo smart working ha fatto un ingresso improvviso e quindi ora che è passata la fase acuta del Covid, possiamo dedicarci a una valutazione dei vantaggi e dell’applicazione professionale più consona al lavoro da remoto».
Ha senso per gli studenti presentarsi in classe a settembre con le mascherine? «Sia i bimbi che i giovani sembrano protetti dalla forma grave della malattia data dal virus, ma possono pur sempre essere vettori e quindi diffusori in famiglia».
Quindi avverte che «la mascherina in ambienti chiusi, o anche all’aperto quando non possiamo mantenere la distanza di sicurezza, deve essere ancora indossata.
Diverso il discorso in spiaggia: se si mantiene la distanza tra le persone si può stare senza mascherina, e chiaramente la distanza tra gli ombrelloni come indicato dalle norme è ancora utile».
Inoltre aggiunge: «Come fai a vietare a due ragazzi di socializzare, anche con un bacio? E quanto dovrebbe durare questo divieto?».