Shop Center Valsugana e Centro Europa domani avranno i negozi aperti Ma Fugatti insiste: «Non torniamo indietro sulla legge»
«Aspettiamo. Aspettiamo di capire come vada interpretata la sentenza. Di certo non torniamo indietro sul disegno complessivo della legge». Maurizio Fugatti non arretra. Nonostante il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ieri abbia accolto il ricorso di Shop Center Valsugana di Pergine e Concorzio Cavalli Habitat Arredamenti di Civezzano, ordinando la sospensione della delibera fortemente voluta proprio dal presidente e dall’assessore Roberto Failoni, la posizione della giunta è chiara: «Continuiamo a credere che sia giusto questo modo di porre il tema del lavoro domenicale. Di certo non faremo dietrofront sulla legge».
Per ora, dunque, il presidente della Provincia è disposto a rassegnarsi solo alla possibilità che unicamente i ricorrenti che si sono visti dare ragione dal Tar rialzino le serrande nei dì di festa già da questo fine settimana. Sait e Famiglie cooperative hanno deciso invece comunque di tenere chiuso almeno per questa domenica visto il breve preavviso.
«Senza dubbio le realtà che hanno opposto ricorso e alle quali in Tar ha dato ragione hanno tutto il diritto di riaprire, non vedo come la Provincia potrebbe impedirlo». E infatti lo Shop Center Valsugana di Pergine e il Centro Europa di Civezzano hanno già annunciato che domani saranno aperti. Resta il fatto che nulla vieta che anche gli altri facciano ricorso con esito scontato.
Proprio alla luce di questa situazione state pensando di rivedere la norma?
«Lo ribadisco: nessuna marcia indietro. Restiamo in attesa. È ovvio che chi ha visto accogliere il proprio ricorso ha facoltà di riaprire, ma questo non ci porterà a dare nuovamente il via all’apertura per tutti. Aspettiamo di capire come questa sentenza possa e debba essere interpretata, il nostro ufficio legale si confronterà con la magistratura amministrativa proprio per fare chiarezza. Ma sull’impianto della norma vediamo come si pronuncerà la Corte costituzionale».
Nel frattempo non teme che possa crearsi forte malcontento da parte delle realtà che dovranno rimanere chiuse? Ha già ricevuto richieste, ad esempio dalla Cooperazione, che non avendo fatto ricorso vedrà i propri punti vendita rimanere con le serrande abbassate, a beneficio della concorrenza?
«Per ora non ho ricevuto nessuna chiamata. Non escludo, certo, che ne possano arrivare nei prossimi giorni, ma restiamo convinti della bontà del percorso che abbiamo intrapreso».
Anche se, ancora prima del pronunciamento del Tar, anche da Roma erano arrivate forti perplessità?
«Anche e soprattutto per questo. Quando vogliamo valorizzare l’autonomia dobbiamo essere pronti agli scontri, non possiamo certo immaginare che i confronti con lo Stato si risolvano a tarallucci e vino».
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