Vaccino covid, l'Ue accelera Approvazione fra 7 giorni Prime dosi entro fine anno
L’Agenzia europea per i medicinali si riunirà il 21 dicembre per decidere sul vaccino Pfizer-BioNTech.
Potrebbero quindi diventare più stretti i tempi per l’approvazione. L’Agenzia, punterebbe infatti ad un via libera al vaccino già prima di Natale.
Secondo i tempi già annunciati dall’Ema, l’approvazione dovrebbe comunque arrivare non oltre il 29 dicembre.
È stato il governo tedesco a chiedere un’accelerazione dell’iter autorizzativo, in una fase particiolarmente acuta (mai così prima d’ora) della pandemia in Germania.
Diversi altri Paesi stanno giù utilizzando il vaccino dell’americana Pfizer sviluppato in gran parte nei laboratori della tedesca BioNtech: gli Stati Uniti, il Canada, la Gran Bretagna e alcuni Paesi latinoamericani. In tutti questi casi si è fatto ricorso all’autorizzazione d’urgenza, mentre l’Ema era orientata verso una valutazione meno rapida.
Ora, però, le cose ovrebbero cambiare, anche perché nel frattempo si può far tesoro delle analisi e delle prime esperienze cliniche di tutti i Paesi extra-Ue dove si stanno già inoculando dosi di vaccino alle categorie più esposte (in primis operatori sanitari, anzieni e immunodepressi).
Di fronte all’aumento dei decessi e della pressione negli ospedali, si ritiene dunque che anche l’Unione europea dovrebbe accelerare.
E la Bild online parla del 23 dicembre come data probabile.
In Germania le vaccinazioni potrebbero cominciare già a Santo Stefano.
«Ogni giorno conta. Lavoriamo alla massima velocità per autorizzare i vaccini per il covid 19.
Accolgo le novità dell’Ema che anticipano l’incontro per discutere del vaccino Pfizer-BionTech prima di Natale. Probabile che i primi europei siano vaccinati prima della fine del 2020», ha scritto la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter.
Sono ad oggi nove i Paesi europei (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Svezia e Gb) che, alla data del 30 novembre, avevano pubblicato le loro raccomandazioni su chi avrà la priorità nel ricevere il vaccino anti-Covid.
Gli altri le stanno ancora sviluppando.
Oggi il governo italiano ha annunciato per domani la riunione finale sul piano vaccini.
In generale la precedenza verrà data ad anziani, operatori sanitari e chi soffre anche di alcune malattie, come emerge dalla ricognizione pubblicata dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) tra i Paesi europei.
Tutti hanno comunque hanno dei piani di vaccinazione e distribuzione avviati. Per quanto riguarda gli anziani, diversi Paesi hanno indicato diverse fasce d’età per la priorità.
L’Italia è tra quelli per esempio che ha messo gli ospiti delle Rsa tra i primi, insieme agli operatori socio-sanitari. Diversi Paesi, tra cui l’Italia, useranno le strutture vaccinali esistenti e i servizi di consegna disponibili, mentre altri avranno bisogno di strumenti in più per la catena del freddo e poter garantire le temperature di conservazione dei vaccini.
Alcuni avranno bisogno anche di un numero maggiore di operatori formati per somministrare il vaccino, man mano che arriveranno più dosi: 12 paesi stanno programmando di formare altri operatori tra infermieri, ostetriche, studenti di medicina e medici di base, la Germania coinvolgerà organizzazioni non governative umanitarie, forze armate e volontari per aiutare a coordinare, mentre Lettonia e Italia stanno lavorando ad una strategia per avere sufficiente forza lavoro.
Altro punto importante della strategia vaccinale sarà la comunicazione alla popolazione: su questo fronte 14 Paesi su 26, tra cui l’Italia, stanno lavorando al suo sviluppo, mentre per altri 7, tra cui la Germania, sarà il ministero della salute il responsabile della comunicazione.
Molti Paesi daranno il vaccino gratuitamente, e 13 monitoreranno il processo di vaccinazione con registri elettronici, o utilizzando quelli già disponibili, che magari verranno migliorati o modificati, come farà l’Italia.