Indonesia, aereo sparito dai radar Un testimone: è caduto in mare
Una picchiata verso il mare pochi minuti dopo il decollo da Giakarta, per cause ancora ignote, portando con sé le 62 persone a bordo: un volo interno indonesiano, un Boeing 737-500 della compagnia Sriwijaya Air, è precipitato nel tratto di mare a nord-ovest della capitale, sulla rotta verso la destinazione di Pontianak, nel Borneo. In attesa delle rivelazioni della scatola nera, è probabile che l’incidente contribuirà alla pessima reputazione dell’Indonesia in materia di sicurezza aerea, sulla scia di numerosi schianti avvenuti negli ultimi due decenni.
Il Boeing, che trasportava 50 passeggeri - tra cui sette bambini - e 12 membri dell’equipaggio, è sparito dai radar attorno alle 14:40 locali, poco dopo aver virato verso nord.
Secondo il sito Flightradar24, è sceso di circa 3mila metri in meno di un minuto e alcuni pescatori attorno all’isola di Lancang - parte della catena delle Mille Isole nel Mar di Giava - raccontano di aver visto l’aereo precipitare e di aver sentito il rumore di due esplosioni al momento dell’impatto con l’acqua.
Sul posto sono scattate le operazioni di ricerca, che hanno portato all’individuazione di alcuni «sospetti rottami» dell’aereo attorno al punto dove si crede sia avvenuto lo schianto, hanno detto le autorità. Le immagini delle tv locali mostrano un pezzo di metallo con dei cavi tranciati, oltre a frammenti di tessuto. Le speranze di ritrovare superstiti sono praticamente inesistenti.
La Sriwijaya Air, la terza più grande compagnia indonesiana, ha mantenuto finora il silenzio sulle possibili cause dell’incidente. Nella zona pioveva, ma era un maltempo contenuto. Si sa che il Boeing era in servizio da 26 anni: quindi non si tratta del modello 737 Max che precipitò per due volte nel giro di pochi mesi proprio in Indonesia e poi in Etiopia tra il 2018 e il 2019, a causa di un malfunzionamento nel sistema di controllo. L’età del velivolo, per quanto non sia fuori dal comune e il Boeing 737 abbia un solido record in materia di sicurezza, rinnoverà con ogni probabilità le polemiche attorno agli scarsi standard del settore in Indonesia.
Fondata nel 2003, e ingranditasi fino a raggiungere i quasi 12 milioni di passeggeri all’anno verso 53 destinazioni in Indonesia e altri tre Paesi della regione, la Sriwijaya Air è una delle compagnie nazionali che hanno cavalcato il boom dell’aviazione civile nell’arcipelago da 270 milioni di abitanti, sparsi su una distanza equivalente a quella tra l’Irlanda e New York. Il problema è che la rapida espansione dei voli low-cost ha portato a scorciatoie a ogni livello con l’obiettivo di abbassare i costi, dall’addestramento frettoloso dei piloti alla manutenzione superficiale, con la complicità - si accusa - di autorità corrotte. Per la scarsa sicurezza, per oltre un decennio le compagnie indonesiane sono state bandite dai cieli europei e americani.
L’elenco di schianti mortali in Indonesia negli ultimi due decenni è lungo. Il più grave è quello del Boeing della Lion Air inabissatosi sempre nel Mare di Giava nel novembre 2018, con 189 persone a bordo. Nel dicembre 2014 fu un Airbus della AirAsia a precipitare in mare, con 155 morti. Di fatto, sono rari gli anni in cui il settore dell’aviazione interna non ha registrato incidenti. E nonostante le multiple esortazioni a risolvere i noti problemi, la situazione non è sostanzialmente cambiata.