Zaia: il Veneto ritorna arancione. Vaccini, aumentano le forniture e qui con una fiala Pfizer faremo 7 dosi
"Siamo zona arancione, me l'ha confermato il ministro e posso dirlo": lo ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia. "E il dato che ci 'spara' in arancione - ha aggiunto - è l'esempio della velocità del virus".
"Dobbiamo evitare - ha proseguito Zaia - ogni forma di assembramento, e non mi si venga a dire che alcuni assembramenti sono 'utili per vivere'.
Faccio appello agli anziani per la programmazione della spesa. Non serve un'ordinanza per dire che si vada al negozio in ore lavorative. Usare la mascherina non è optional, spesso la si usa male, col naso fuori è come non averla".
Zaia ha quindi ribadito che "siamo di fronte a una variante che è dal 43% al 100% più contagiosa. Il contatto col virus quotidiano ce l'abbiamo tutti, evitiamo di metterci sotto l''effetto doccia'. Non è un problema delle istituzioni - ha concluso - ma di tutti noi".
Il presidente veneto ha poi riferito che nel vertice delle Regioni con il nuovo commissario per le vaccinazioni "è stato confermato che l'arrivo di vaccini a marzo sarà importante, almeno pari a quello di gennaio e febbraio. Dobbiamo attrezzarci sempre più per campagne vaccinali importanti. In Israele si vaccina dappertutto, anche al pub. Servono più luoghi e più operatori perché abbiamo molti veneti da vaccinare. Ho visto un clima sereno ma sono riunioni operative, non politiche".
Sul fronte dei vaccini ha anche spiegato che aumenterà, in base alla nuova prassi adottata, il numero di dosi Pfizer disponibili: "Si possono fare sette dosi per fiala e noi le faremo. Sono già state inviate indicazioni alle Ulss in merito dal dg della sanità Luciano Flor. Se ne fanno sette se si può, non con gli 'avanzi' delle boccette, ma con la siringa di precisione. Se ci sono obiezioni non ce ne frega niente, i vaccini sono nostri e lo facciamo".
Infine, sempre allo scopo die stendere più rapidamente la copertura immunitaria, una circolare inviata a tutte le Ulss venete indica che andranno utilizzate tutte le dosi disponibili, evitando di tenere scorte in vista dei futuri richiami.
Si tratterà, si legge nella nota, «di programmare settimanalmente le attività vaccinali rivolte alla popolazione target ricorrendo a tutto il vaccino disponibile in base alla fornitura settimanale e garantendo l'attività a pieno regime di tutti i Centri di Vaccinazione Popolazione, per tutti i giorni della settimana. A supporto delle attività vaccinali dovrà essere coinvolto ulteriore personale proveniente da qualsiasi altri servizio aziendale».
Una prassi evidentemente coerente con la previsione che le forniture saranno via via in aumento e regolari, senza dunque problemi per i richiami, che a loro volta peraltro, potranno subire un differimento.