Riaperture anticipate: nei prossimi giorni la valutazione dei dati
Speranza su ripartenze mirate e ritorno delle zone gialle dopo il 20 aprile: "Possiamo provare ora con molta accortezza e con molta cautela"
ROMA. Il governo potrebbe decidere la prossima settimana di anticipare alcune riaperture prima della fine di aprile, dopo aver valutato la situazione epidemiologica. Secondo diverse fonti di governo, non è ancora stata fissata una data ma è probabile che la cabina di regia politica possa tenersi a metà settimana.
Nel frattempo proseguono le manifestazioni degli imprenditori che non possono riaprire da mesi: oggi annunciata una iniziativa a Roma, davanti alla Camera dei deputati, con partecipanti che starebbero arrivbando da tutta Italia.
Saranno in ogni caso "essenziali" i dati, sottolinea una fonte qualificata, sia quelli relativi al contagio che alle vaccinazioni. Solo se si registrerà un trend positivo potrebbe dunque essere anticipata la riapertura di qualche settore nelle successive due settimane.
"Possiamo provare ora con molta accortezza e con molta cautela a capire come gestiamo una fase in cui le misure producono gli effetti e la vaccinazione sale. All'incrocio fra questi due elementi con grande attenzione e grande accortezza possiamo programmare settimane in cui mi auguro ci possano essere meno limitazioni ma dobbiamo farlo con grande cautela perchè bruciare le tappe può produrre degli effetti. E la vicenda della Sardegna dimostra esattamente questo. La variante inglese è molto veloce". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Che tempo che fa su Rai3, confermando "il lavoro sul green pass".
Sono 15.746 i positivi al test del coronavirus in Italia indicati nel bollettino di ieri pomeriggio, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 17.567. Sono invece 331 le vittime in un giorno (ieri 344). In totale i casi da inizio epidemia sono 3.769.814, i morti 114.254. Gli attualmente positivi sono 533.005 (80 in meno rispetto a ieri) mentre i guariti e dimessi dall'inizio della pandemia sono 3.122.555, con un incremento rispetto a ieri di 15.486.
Sono 253.100 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i test erano stati 320.892. Il tasso di positività è del 6,2%, in aumento di 1,2 punti rispetto a ieri quando è stato del 5,4%.
I pazienti ricoverati nelle rianimazioni sono 3.585, 3 in meno rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 175 (ieri 186). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 27.251 persone, 316 in meno rispetto a ieri.
Sono 9.011.882 gli italiani che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anticovid, secondo i dati elaborati dal sito ufficiale del Governo, pari a circa il 15% della popolazione che deve essere vaccinata (quindi esclusi gli under 16). Le persone vaccinate con due dosi sono 3.908.326, circa il 6,5% del totale.
"Sollecito tutti ad avere fiducia nella scienza e ad affidarsi ai medici per la scelta del vaccino": è l'appello di Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici. "Nel caso di AstraZeneca - spiega -la raccomandazione di utilizzo per gli over 60 è legata ad un orientamento di grande prudenza". L'arma del vaccino, dice, "funziona ed è l'unica vera via per uscire dall'emergenza". "Grazie alla vaccinazione di tutti i medici - riferisce - la mortalità nella nostra categoria si è abbattuta del 95%. Ogni mese registravamo tra 40 e 60 decessi. A marzo ne sono stati 10, nei 10 giorni di aprile soltanto 1".
"Oggi ci sono 13 mln di somministrazioni di vaccino fatte e da 3 settimane la curva vede un primo segno di piegatura. Con grande franchezza dico che siamo consapevoli che c'è un elemento di rischio, con l'aumento movimenti ma il governo ha fatto una scelta che difendo con forza. Grazie alle misure adotatte nel mese di marzo e in sueste 2 settimane abbiamo accumulato un piccolo tesoretto e abbiamo deciso, a due mesi dalla fine dell'anno scolastico, di investirlo sulla scuola come architrave della società italiana che ha pagato un prezzo altissimo". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Che tempo che fa su Rai3.
"Si è deciso di acquistare i vaccini insieme in Europa e comprarli insieme è un'idea giusta. Non possiamo fare il tutti contro tutti in Europa. Ovvio che stiamo pagando un prezzo, è una verità con cui dobbiamo fare i conti ma non possiamo fare il tutti contro tutti. Nelle prossime settimane ci saranno altre gare e occorrerà correggere con piglio questo errori". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Che tempo che fa su Rai3 su una domanda in merito ai contratti con le aziende produttrici di vaccini e alla carenza di arrivi rispetto alle aspettative in questa prima fase della campagna vaccinale.
"Oggi ci sono 13 mln di somministrazioni di vaccino fatte e da 3 settimane la curva vede un primo segno di piegatura. Con grande franchezza dico che siamo consapevoli che c'è un elemento di rischio, con l'aumento movimenti ma il governo ha fatto una scelta che difendo con forza. Grazie alle misure adottate nel mese di marzo e in queste 2 settimane abbiamo accumulato un piccolo tesoretto e abbiamo deciso, a due mesi dalla fine dell'anno scolastico, di investirlo sulla scuola come architrave della società italiana che ha pagato un prezzo altissimo". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Che tempo che fa su Rai3.