I dati dell’Istituto di statistica: anche in piena prima ondata il cancro ha ucciso più del Covid
L'età media delle vittime del coronavirus è di 80,2 anni, un anno e mezzo più bassa dell'età media del totale delle morti (81,6 anni). Triplicati i decessi per polmoniti, aumentano quelli per demenze, diabete e cardiopatie ipertensive
TRENTO. Neanche il Covid durante la spaventosa prima ondata in Italia del marzo-aprile 2020 è riuscito a uccidere più del cancro. Quest'ultimo è stato la principale causa di morte nel periodo considerato dal rapporto Istat sulla mortalità in eccesso, che documenta un aumento di 49 mila decessi rispetto alla media dei 5 anni precedenti nello stesso bimestre, in gran parte a causa del coronavirus.
Il 60% dei 49 mila è infatti attribuibile al Covid (29.210), il 10% a polmoniti e il 30% ad altre cause, secondo i ricercatori dell'Istituto italiano di statistica.
L'incremento di mortalità si è concentrato soprattutto nelle regioni del Nord-Ovest, dove sono esplosi i primi focolai epidemici; in quest'area i decessi in più sono stati 34.449, con un raddoppio dei casi.
Secondo l'Istat, i 29 mila decessi per Covid rappresentano il 18% della mortalità del periodo. L'età media delle vittime del coronavirus è di 80,2 anni, un anno e mezzo più bassa dell'età media del totale delle morti (81,6 anni).
I decessi per polmoniti triplicano e aumentano quelli per demenze, diabete e cardiopatie ipertensive. Sul totale dei decessi per Covid l'85% è di over 70, tra i 50-59enni uno su 5.
L'incremento di decessi dovuti a polmoniti o altre affezioni respiratorie porta a ipotizzare che in questa prima fase della pandemia la difficoltà a diagnosticare una nuova patologia abbia prodotto una sottostima dei decessi dovuti effettivamente al Covid.
L'incremento dei morti è differenziato per luogo: +155% nelle strutture residenziali o socio-assistenziali, +46% negli istituti di cura, +27% in casa.
Se il Covid ha provocato un numero di decessi di poco inferiore a quello dei tumori, ne anche causati più del doppio di quello delle cardiopatie ischemiche.
Nel lasso di tempo considerato i decessi aumentano per quasi tutte le principali cause di morte rispetto a quanto osservato nello stesso periodo del quinquennio precedente. I decessi risultano in aumento anche per demenze e malattia di Alzheimer (+49%), per le malattie cardiache ipertensive (+40%) e per il diabete (+41%), così come si ha un incremento per sintomi segni e cause mal definite o sconosciute (+43%).
Non si rilevano, invece, incrementi nel numero di morti per tumori e malattie infettive. Diminuiscono invece sensibilmente quelli per incidenti stradali, a causa della ridotta mobilità durante il lockdown.