Bufera su due atenei Usa: "Usano ossa di bimbi afroamericani”
Monta la richiesta di scuse rivolta all'Università della Pennsylvania e a quella di Princeton accusate di aver conservato ed utilizzato a fini didattici le ossa di alcuni bambini afroamericani uccisi della polizia di Filadelfia nel 1985
WASHINGTON. Bufera negli Usa su due atenei della prestigiosa Ivy League. Monta infatti la richiesta di scuse rivolta all'Università della Pennsylvania e a quella di Princeton accusate di aver conservato ed utilizzato a fini didattici le ossa di alcuni bambini afroamericani uccisi della polizia di Filadelfia nel 1985.
Il tutto senza l'autorizzazione dei familiari, che ora chiedono la restituzione dei resti. I fatti risalgono a 36 anni fa quando gli agenti, nel tentativo di sgombrare un edificio occupato da militanti anarchici afroamericani e di porre fine a uno scontro armato, decisero di lanciare da un elicottero alcuni esplosivi.
Nell'incendio che ne scaturì morirono 11 persone, tra cui 5 bambini. Ora i frammenti ossei appartenenti ai resti delle vittime, tra cui un bacino e un femore di una ragazzina afroamericana, sarebbero stati utilizzati nell'ambito di un corso online di antropologia forense. Questo in assenza di alcun permesso dei familiari che si è scoperto erano anche inconsapevoli del fatto che i resti delle vittime fossero conservati dai due atenei.
"Stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie per capire come sono andati i fatti", si è giustificato un portavoce di Princeton. Mentre i vertici di Move, il movimento a cui appartenevano le vittime dei fatti del 1985, chiedono giustizia e di avviare un'indagine. Intanto insieme ai rappresentanti di Bklack Lives Matter di Filadelfia è stata annunciata una manifestazione per il 28 aprile davanti all'Università della Pennsylvania.