La Russia sanziona Sassoli e altri 7 responsabili dell’Unione europea
Secondo Mosca l'Ue prosegue nella sua politica di misure restrittive unilaterali illegittime contro i cittadini russi e le organizzazioni russe
MOSCA. Otto alti funzionari europei, tra cui il presidente dell'europarlamento David Sassoli, sono stati inseriti nella black list della Russia di Putin, che ha annunciato la sua dura risposta alle sanzioni varate a marzo dall'Ue contro sei dirigenti russi per il caso dell'oppositore in carcere Alexiei Navalny e per altre gravi violazioni dei diritti umani. Il ministero degli Esteri di Mosca ha vietato l'ingresso in Russia oltre che al presidente del Parlamento europeo anche alla vice presidente per i valori e la trasparenza della Commissione Europea Vera Jourova e ad altri sei funzionari di Paesi europei.
"A quanto pare, non sono il benvenuto al Cremlino? Lo sospettavo un po'" ha commentato su Twitter Sassoli: "Nessuna sanzione o intimidazione fermerà me o l'Europarlamento dalla difesa dei diritti umani, della libertà e della democrazia. Le minacce non ci zittiranno", ha poi proseguito citando Tolstoj: "Non c'è grandezza dove non c'è verità". "Condanniamo con la massima fermezza la decisione odierna delle autorità russe di vietare l'ingresso nel territorio russo a otto cittadini dell'Ue. Questa azione è inaccettabile, priva di qualsiasi giustificazione giuridica e di fondamento. Si rivolge direttamente all'Ue, non solo alle persone interessate", scrivono in una nota congiunta i presidenti delle istituzioni Ue, Charles Michel, Ursula von der Leyen e David Sassoli, sottolineando che "l'Ue si riserva il diritto di adottare misure appropriate in risposta alla decisione delle autorità russe".
Secondo Mosca "l'Ue prosegue nella sua politica di misure restrittive unilaterali illegittime contro i cittadini russi e le organizzazioni russe. Tali azioni dell'Unione europea - si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo - non lasciano dubbi sul fatto che il loro vero obiettivo sia quello di frenare lo sviluppo del nostro paese ad ogni costo (...) per lanciare una sfida aperta all'indipendenza della politica estera e interna della Russia".