L’immobiliare torna a volare: dopo il lockdown, in marzo aumento del 25% degli acquisti
La soddisfazione della Fimaa del Trentino, la gente cerca case più spaziose, ma preoccupano locazioni e vendite degli spazi commerciali
TRENTO. È un segnale molto positivo quello che arriva dal consueto report di FIMAA Trentino sull’andamento trimestrale del mercato immobiliare della provincia di Trento. I numeri parlano di una crescita a doppia cifra, trainata soprattutto dal mese di marzo, che riporta il mercato sul trend di crescita interrotto bruscamente dalla pandemia. Addirittura, alcune conseguenze della stessa pandemia (risparmi delle famiglie in crescita e necessità di nuovi spazi casalinghi per il telelavoro) hanno spinto sensibilmente la domanda.
Non è del tutto una sorpresa, perché la categoria degli agenti immobiliari aveva già sentore di un andamento positivo, ma i molti professionisti che oggi hanno partecipato alla presentazione del report FIMAA sul mercato immobiliare provinciale del primo trimestre sono rimasti comunque piuttosto colpiti da quelle che sono le dimensioni del fenomeno: +47% gli atti notarili nel periodo gennaio-marzo 2021 rispetto al medesimo intervallo del 2020 secondo il Collegio notarile di Trento e Rovereto, +25% le compravendite di immobili residenziali secondo l’Agenzia del Territorio.
«Il 2020 era partito bene - spiega il presidente FIMAA Severino Rigotti - ma a metà marzo si è spento tutto con il lockdown. Oggi abbiamo conferma di quanto avvertiamo come professionisti del settore, cioè che il mercato è in buona salute e le prospettive sono positive. Il mattone torna ad essere un bene ritenuto meritevole. Le cause sono molteplici: oltre al fatto che arriviamo da mesi di quasi black-out, ci sono da considerare fattori come la maggiore liquidità delle famiglie e, complice il “fermo” forzato tra le pareti domestiche, nuove necessità per la propria abitazione, compresa quella di avere uno spazio dedicato al telelavoro».
«È confortante - prosegue Rigotti - anche notare come il settore dell’edilizia sia in espansione, il che significa una maggiore capacità di rispondere alla richiesta del “nuovo”, in crescita anch’essa. Le imprese e gli artigiani lamentano una crescita vertiginosa dei costi, che è comprensibile ed in linea con le dinamiche ma che speriamo non dia origine a speculazioni. Ad oggi siamo soddisfatti di poter affermare che il mercato ha ripreso da dove il Covid-19 l’aveva interrotto».
«Dal nostro osservatorio - ha detto il direttore dell’Ufficio provinciale - Territorio dell’Agenzia delle Entrate di Trento Paolo Borzaga - rileviamo una crescita delle compravendite immobiliari residenziali del primo trimestre dell’anno del +25% rispetto all’anno precedente. L’esito positivo è ascrivibile soprattutto al mese di marzo. Possiamo dire che il mercato sta assorbendo la crisi del Covid-19».
«Anche per il nostro archivio - concorda il presidente del Consiglio Notarile di Trento e Rovereto Orazio Marco Poma - i numeri sono in crescita: +47% gli atti notarili relativi ad immobili ad uso abitativo nel confronto tra i trimestri dei due anni. Abbiamo registrato anche un +13% per gli uffici e, invece, un -9% per immobili commerciali, artigianali e industriali. Per quanto riguarda i finanziamenti bancari, segnaliamo un +33% complessivo, distribuito in maniera non omogenea sui tre mesi: gennaio infatti segna un -10%, febbraio +10% e marzo praticamente un 100%. L’impressione, anche dal nostro osservatorio, è che ci sia una rinnovata voglia di investimento nell’immobile».
«Ad esclusione dei dati sugli immobili commerciali (il cui calo non ci lascia affatto tranquilli, in verità) - annota in chiusura Rigotti - i numeri sono confortanti e ci lasciano ben sperare. Vediamo del movimento: c’è chi acquista per investimento, chi lo fa per necessità. Domanda e offerta sono in crescita, tanto sul nuovo come sul vecchio. I vari bonus statali stanno aiutando e, finora, l’aumento dei costi di costruzione sono assorbibili senza troppe difficoltà dal sistema. Speriamo di continuare in questa direzione».