Campregher, il «panificio di famiglia» da un secolo e mezzo
La storica attività ha compiuto 150 anni, ha aperto un altro negozio durante la pandemia e continua di padre in figlio (ma c’è anche la «nonna Gemma»)
TRENTO. Un traguardo storico, unico in Trentino. Il panificio gestito dai fratelli Fernando e Roberto Campregher, compie150 anni di età. Mai una simile attività aveva raggiunto il secolo e mezzo di lavoro famigliare. Sì, perché è proprio questo l'elemento che contraddistingue il panificio: dal 1871, dalla prima produzione "firmata" Benvenuto Campregher, si sono succeduti nella gestione dell'attività solo ed esclusivamente figli e nipoti. Quattro generazioni in tutto, a tutela e salvaguardia non solo di un lavoro, ma di una vera e propria arte. «Al giorno d'oggi, in tanti puntano sulla quantità e non sulla qualità - spiegano Fernando e Roberto - Noi utilizziamo strumenti che, in tempi moderni, non si vedono quasi più. Questo lavoro rappresenta la nostra vita, durante la quale abbiamo certamente fatto dei sacrifici ma in cui ci siamo ritrovati catapultati fin da giovanissimi, ad appena 19 anni. E anche i nostri fornitori, che sono praticamente nati insieme a noi, all'epoca commerciavano con i nostri nonni e oggi ancora ci sostengono».
Al momento di spegnere le centocinquanta candeline infatti, il panificio Campregher conta sei punti vendita (due a Trento, uno a Levico, Pergine Valsugana, Caldonazzo e Calceranica), con uno di questi aperto in piena pandemia. Era infatti il primo aprile dello scorso anno quando in via Gorizia, a Trento sud, è stato tagliato il nastro inaugurale del nuovo negozio. E in tutto, ad aiutare la famiglia, ci sono oggi una quindicina di dipendenti tra addetti alla vendita e alla produzione. Tra questi anche "nonna Gemma", mamma di Fernando e Roberto, che fino a poco meno di novant'anni contribuiva alla realizzazione dei deliziosi krapfen direttamente nel laboratorio dietro al negozio "Bianchini" di Caldonazzo.
Ma è importante ora volgere un rapido sguardo al passato. Gli anni sono quelli di fine '800, quando Benvenuto Campregher avvia la sua "pistoria" a Calceranica, accolta il 12 maggio 1871 dall'Imperial Regio Capitanato Distrettuale di Borgo. Come detto, si tratta di un'attività a pura trazione famigliare, quindi ecco che, nella prima metà del ventesimo secolo, i figli Giacomo e Bruno ereditano la produzione del pane. Dapprima lo scenario delle due Guerre mondiali, poi il boom economico e la crescita fino agli anni Settanta. Il pane dei Campregher ormai è divenuto presenza costante sulle tavole delle famiglie trentine, e con una grande festa viene dunque celebrato il centenario dell'attività.
Arrivano poi i negozi ed il piccolo impero si allarga, con l'arrivo di una nuova generazione, quella odierna, portata avanti da Fernando e Roberto, figli di Giacomo. «Poter celebrare un simile traguardo per noi è un vero onore - hanno concluso questi ultimi - Un grazie di cuore va a tutte le persone che ci hanno sempre sostenuto e che ci sono vicine oggi: collaboratori, collaboratrici, moglie e le figlie, che ci stanno aiutando tantissimo. Dedichiamo molta passione a questo lavoro, oggi tanti pensano che fare pane sia semplice ma la realtà è che, come in tutte le professioni, serve dedizione e conoscenza. Il futuro? Ancora non sappiamo, intanto viviamo il presente».