Dal 15 giugno via ai test salivari: «Li useremo sui bambini dei centri diurni estivi», ma gli organizzatori non ne sanno niente
Realizzati dal Cibio, dovevano partire a dicembre in piena pandemia: burocrazia e sperimentazione laboriosa hanno ritardato la partenza, ora avanti tutta soprattutto per l’ambito sportivo
TRENTO. Finalmente, dopo mesi di attesa, c'è una data. Martedì della prossima settimana, il 15 giugno, il Cibio ha programmato l'avvio dei test salivari tra la popolazione. «Saranno inizialmente usati su bambini e ragazzi dei centri diurni e sportivi», spiega Massimo Pizzato, virologo del Cibio e coordinatore del corso di laurea di Medicina e chirurgia a Trento.
«Altro settore sarà quello della macellazione e lavorazione della carne che, viste le basse temperature di lavorazione, lo scorso anno aveva dato problemi e fatto registrare qualche focolaio», aggiunge il virologo.
Rimangono alcuni problemi di natura burocratica sull'acquisto di una serie di materiali ma Pizzato è ottimista: «Noi ci siamo prefissati di partire il 15 e se non sarà quel giorno sarà il giorno dopo ma ormai siamo pronti».
A maggior ragione lo sarete a settembre con la riapertura delle scuole?
«Ovviamente. Vedremo come andranno la campagna vaccinale e i contagi ma noi saremo sicuramente pronti».
La procedura prevede che i kit saranno consegnati direttamente ai vari centri diurni e sportivi. I ragazzi potranno effettuare in autonomia l'esame e la provetta sarà analizzato dai laboratori, come avviene ormai da mesi con successo nelle scuole della Provincia di Bolzano.
Il Cibio sarà in grado di processarne fino a 3 mila al giorno, anche se inizialmente i numeri saranno sicuramente più bassi. La saliva, utilizzata come campione sul quale effettuare l'analisi per rilevare la presenza del virus, è considerata dagli esperti equivalente al tampone naso-faringeo.
Ma questi test non verranno utilizzati per tutti: rappresentano un'opzione funzionale per gruppi numerosi, per chi deve ripetere spesso l'accertamento o per le fasce di età più basse. In realtà, al momento, i responsabili dei centri diurni sembrano non sapere ancora nulla della cosa e il protocollo approvato dalla Provincia tra le varie regole non prevedeva l'obbligo del tampone.
Alcune società, però, lo hanno previsto comunque obbligatorio, come nel caso del Big Camp organizzato dalla Trentino Volley in Bondone, manifestazione che coinvolge più di 500 ragazzi distribuiti su vari turni. Per partecipare, quest'anno, gli atleti devono presentare un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
«Inizialmente sarà un progetto su base volontaria», specifica il direttore sanitario dell'Apss, Antonio Ferro.
Erano gli inizi di novembre del 2020 quando, in corso di una delle tante conferenze in tv, la task force Covid annunciava l'avvio della sperimentazione sui salivari da parte del Cibio e l'allestimento del laboratorio nella vecchia sede di Mattarello con finanziamento di un milione di euro da parte della Provincia. Da lì a un mese, si diceva all'epoca, il laboratorio sarebbe stato messo in funzione. Poi i tempi si sono allungati. Mancavano norme e protocolli precisi sulla modalità di raccolta e serviva l'ok a livello nazionale. Anche il comitato etico dell'Azienda sanitaria è stato coinvolto e questo ha ulteriormente allungato i tempi.
«Noi eravamo pronti a partire, con il laboratorio e il personale formato, alla metà di febbraio», aveva spiegato il professor Massimo Pizzato, che per il Cibio ha seguito e diretto la sperimentazione. I vertici dell'Azienda sanitaria hanno però preteso un ulteriore passaggio: mille test effettuati in doppia prova; con il tampone rinofaringeo e con la provetta con la saliva.Il problema è che la ricerca dei volontari è avvenuta al drive through chiedendo alle persone in coda di leggere e firmare un consenso informato ha impiegato più tempo del previsto. Sono trascorse le settimane e siamo giunti quindi quasi all'estate. Ora, finalmente, quando ormai i contagi sono ridotti quasi a zero, si può partire. La notizia positiva è che a beneficiarne saranno soprattutto i ragazzi. Il via libera ai test salivari consentirà loro di risparmiarsi il fastidio del tampone nasale e probabilmente di aumentare anche il numero dei controlli preventivi che vengono effettuati.