Lodi / Il caso

Un rave party con 700 no mask provenienti da tutto il nord Italia  in un paese con la variante Delta

I partecipanti hanno spaccato recinzione e lucchetti e hanno dato il via alla festa con camion con a bordo casse acustiche e materiale per l'illuminazione dell'area ma anche per la vendita di alcol

LODI. Oltre 700 persone senza mascherine e senza nessun distanziamento hanno partecipato a un rave party a Maleo, paese del Lodigiano dove l'Ats ha certificato la presenza di tre casi di variante Delta in un focolaio Covid di 10 contagiati in corso. Le persone sono arrivate a gruppi soprattutto dal nord Italia dalla mezzanotte e alcuni partecipanti sono tuttora sul posto.

Come luogo di ritrovo, dopo pubblicità via social, è stata scelta la ex cava Geroletta, dove negli anni '90 era stata anche messa a segno un'operazione antinquinamento delle forze dell'ordine che avevano scoperto scarti di fonderia, contenenti anche alluminio, gettati lì illegalmente.

I partecipanti hanno spaccato recinzione e lucchetti e hanno dato il via alla festa con camion con a bordo casse acustiche e materiale per l'illuminazione dell'area ma anche per la vendita di alcol. Sul posto anche le forze dell'ordine e il sindaco, Dante Sguazzi, che hanno cercato di mediare, convincendo i presenti ad abbandonare l'area ma i partecipanti hanno rifiutato di andarsene dichiarando di essere contro tutte le regole anti covid.

"Tuttora sono lì delle persone e purtroppo ora si stanno disperdendo ovunque, alcuni ubriachi o drogati e qualcuno, a Maleo, ha già segnalato persone nel parco giochi comunale per bisogni fisiologici. Speriamo tutto questo finisca presto". E' quanto ha detto il sindaco di Maleo (Lodi) Dante Sguazzi, commentando il rave party organizzato stanotte da alcune centinaia di negazionisti in una ex cava nel suo comune.

 

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