Vittorio Sgarbi pienamente prosciolto per la vicenda dei falsi quadri di De Dominicis
L’inchiesta lo coinvolgeva come presidente della Fondazione intitolata al pittore: secondo i pm aveva certificato delle opere non autentiche, per il gup «non costituisce reato», ma 19 persone rinviate a giudizio
ROMA. Vittorio Sgarbi è stato prosciolto con formula piena, nell’indagine sui presunti falsi del pittore De Dominicis.
I pubblici ministeri della Procura di Roma accusavano il critico d'arte, presidente del Mart e parlamentare di avere certificato come autentici alcuni lavori riconducibili all'artista, ritenuti falsi dal nucleo di Tutela del patrimonio artistico dei carabinieri. Il giudice ha fatto cadere le accuse con la formula «perché il fatto non costituisce reato».
Il gup di Roma ha quindi disposto il non luogo a procedere, così come per la posizione di Duccio Trombadori. Il gup ha, contestualmente, rinviato a giudizio altre 19 persone coinvolte nel procedimento, fissandola prima udienza al prossimo 21 dicembre.
A chiedere il rinvio a giudizio erano stati i pm delle Capitale, che contestavano a Sgarbi, nel suo ruolo di presidente della Fondazione Archivio Gino De Dominicis di Roma, la violazione dell'articolo 178 lettera C del codice dei beni culturali e del paesaggio. L’indagine sui quadri falsi era scattata nel novembre del 2018 ed avevas portato all'arresto di due persone, poste ai domiciliari, nonché al sequestro di oltre 250 opere considerate contraffatte, per un valore di oltre 30 milioni di euro.