Montagna / La tragedia

Domani l'ultimo abbraccio ai piccoli Tommaso e Michele, morti in Lessinia

I due bimbi sono morti al confine fra Veronese e Trentino, schiacciati dal tetto di una ghiacciaia di pietra

VERONA. Dopol'esame esterno dei corpi effettuato ieri, per Tommaso e Michele, i due bimbi morti sabato sui monti della Lessinia, nel Veronese al confine con il Trentino, è stato fissato il momento dell'aultimo abbraccio: i funerali si svolgeranno domani, mercoledì 7 luglio, alle 9.30, nella chiesa della frazione veronese di Montorio.

Tommaso e Michele, di 7 e 8 anni, hanno perso la vita in seguito al crollo della copertura di una ghiacciaia in pietra.

Per la giornata del funerale, il Comune di Verona e quello di Sant'Anna di Alfaedo, dove è avvenuta la tragedia, hanno proclamato il lutto cittadino.

La chiesa del quartiere ha una capienza di 200 posti, e per permettere una maggiore partecipazione al rito ne verranno allestiti altri all'interno del campo sportivo adiacente.

L'area dove è avvenuta la tragedia, a Sant'Anna d'Alfaedo,  è stata posta sotto sequestro.
Si dovrà capire chi ne era proprietario (gli investigatori sostengono che la pertinenza è di chi gestisce malga Preta, il rifugio in cui le famiglie stavano effettuando il pic-nic) e soprattutto se fosse stato accertato che la ghiacciaia era in uno stato precario.
 
Nel qual caso ci si chiede come mai nessun cartello o recinto ne limitasse l'ingresso.
 
«Queste situazioni si trovano anche in altri contesti montani» si limita a dire il sindaco, Raffaello Campostrini, tra i primi ad accorrere sabato sul luogo della tragedia.
 
Erano 13 complessivamente i bambini che erano saliti in montagna per festeggiare la fine della seconda elementare in un istituto di Verona. Le famiglie si conoscevano molto bene ed erano solite con la bella stagione spostarsi dalla città scaligera a Sant'Anna per effettuare camminate al fresco tra i pascoli della malga.
 
È bastato un attimo, lo schianto improvviso della volta della ghiacciaia, sulla quale i piccoli stavano saltando, a trasformare la vacanza in un dramma.
 
«È duro rielaborare e dare un senso a quanto accaduto» ripete Campostrini, che nel paesino della Lessinia insegna religione. «Siamo provati dal dolore - racconta ricordando le scene di pianto degli stessi soccorritori di fronte alle due piccole vite spezzate. Ho cercato di esprimerlo alle famiglie».
 
Nel frattempo migliorano le condizioni di salute di altri due piccoli, un maschio e una femmina, che hanno riportato ferite non preoccupanti e che per questo erano stati trasportati in ospedale.
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