Il Cup non risponde al telefono, centinaia di trentini attendono di prenotare, ma è impossibile
La società Gpi, che gestisce il call center, ha annunciato il potenziamento, ma questa mattina la situazione è peggiorata: immediatamente si viene «pregati di riprovare più tardi»
VIDEO Cosa succede se chiamate il Cup
LA PROVA Attendere la chiamata per tre giorni (e non arriva più)
LA PROTESTA "Ho provato 25 volte, inutilmente"
TRENTO. Attese lunghissime per parlare con un operatore del Cup. Da giorni i trentini lamentano problemi per riuscire a prenotare una visita o una prestazione telefonando al centralino del Centro unico prenotazioni. Le linee telefoniche sono perennemente intasate, gli operatori occupati e l'attesa non sempre porta i frutti sperati soprattutto per le prestazioni in regime istituzionale, ossia con la ricetta. E se possibile, oggi, la situazione è peggiorata
La settimana scorsa, dopo tre articoli dell’Adige, la società Gpi aveva spiegato il problema, ed annunciato un rafforzamento del call center: «Nelle prime due settimane di luglio - spiegava Sergio Manzana, responsabile della parte "care" della Gpi, azienda che gestisce il servizio per l'Apss - abbiamo avuto un aumento di richieste del 150% rispetto alle stesse due settimane del 2019. I numeri rendono bene l'idea. Nel 2019, in quei 15 giorni, le richieste erano state 44 mila. Quest'anno 110 mila».
Comprensibile che con questo aumento il sistema sia andato in sofferenza. 110 le operatrici, quasi esclusivamente donne (gli uomini sono solamente 3) che hanno aumentato del 20% le risposte con ore straordinarie, ma che, visti i numeri, non sono riuscite a far fronte completamente all'aumento di richiesta.
Da settimane la Gpi ha una selezione aperta per trovare personale da inserire nell'organico come operatore Cup, anche part-time. Viene richiesto un diploma di maturità, disponibilità a lavorare su turni e buone capacità relazionali considerato che si tratta di avere come interlocutori che spesso, nella ricerca degli appuntamenti, non ricevono proprio la risposta che vorrebbero. «É difficile trovare personale per questo specifico lavoro - ammetteva Manzana - anche se poi chi viene assunto rimane ed è soddisfatto. C'è un bassissimo turn over anche grazie al fatto che offriamo molte soluzioni conciliative con le esigenze familiari».
A complicare le cose e ad aumentare il flusso di telefonate, in queste settimane, è stato poi il fatto che, una volta ottenuto l'appuntamento, molti utenti, nel disperato tentativo di anticipare i tempi e trovare qualche buco lasciato da qualcuno che ha disdetto, richiamano frequentemente il Cup. «In realtà non sarebbe necessario - puntualizza Manzana - in quanto c'è la possibilità, una volta che si è fissato un appuntamento, di attivare la funzione "posto libero" che autorizza l'operatore a ricontattare la persona interessata nel caso si liberasse un posto prima di quello già fissato».
Ma dalla nostra prova sul campo (e dai messaggi dei nostri lettori) in realtà non si viene praticamente mai richiamati.
Oggi abbiamo voluto provare se qualcosa è cambiato. Giudicate voi...