Comunali: prove di intesa Gualtieri-Calenda, ma c'è nodo 5s

Leader Azione,Pd li molli.Meloni,non mi accollo Michetti da sola

ROMA

(ANSA) - ROMA, 05 OTT - La campagna elettorale per il ballottaggio di Roma inizia mentre ancora arrivano le preferenze delle ultime sezioni. Il refrain, che viene ripetuto da più parti, è che non ci saranno apparentamenti, ma nella sostanza le indicazioni voto dei candidati esclusi dal primo turno, Carlo Calenda e Virginia Raggi (o dei vertici del M5s), avranno un peso nella battaglia finale per il Campidoglio. Il dem Roberto Gualtieri, in corsa per il centrosinistra, guarda agli elettori del Movimento anche in un'ottica di convergenze nazionali, ma dice chiaramente di aspettarsi anche il sostegno di Carlo Calenda: "Sarebbe strano il contrario". Ma il leader di Azione, dopo aver incassato in perfetta solitudine il terzo posto nel gradimento dei romani, alza l'asticella e ribatte: "Io non appoggio Gualtieri", in caso "sarà una dichiarazione a titolo personale", ma "non devono esserci i 5 stelle in giunta". Poi, però, aggiunge: "Io non mi sento di destra, non ho mai votato destra". Pur non essendo arrivato al ballottaggio Calenda, con la sua unica lista (la più votata nella Capitale) ha incassato una percentuale di consensi che sfiora il 20%, superando di poco anche la sindaca uscente Virginia Raggi. Un bottino che ora può far fruttare politicamente, tentando - per esempio - la funzione di grimaldello per scardinare l'asse giallorosso. "Credo che al netto di Roma sia arrivato il momento per il Pd di fare una scelta riformista e abbandonare i 5S al loro destino", afferma. La leader di FdI Giorgia Meloni scorta il candidato sindaco del centrodestra Enrico Michetti: "Non ho bisogno di accollarmi Michetti che è un professionista stimato e che può contare su di me, ma credo anche sul resto del centrodestra: è un gioco di squadra". (ANSA).

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