Quirinale, l'unico nome condiviso resta quello di Sergio Mattarella nel segno della stabilità: si va verso la rielezione
Sull'ipotesi di chiedere al presidente di restare sembrano ormai convergere tutte le forze di maggioranza e anche il premier Draghi avrebbe manifestato al capo dello Stato questa opportunità in un colloquio di questa mattina. La svolta finale possibile già nell'ottava votazione, oggi pomeriggio, dopo la settima fumata nera
ROMA. Si va verso un Mattarella bis.
Si è raggiunta un'intesa nel vertice di maggioranza sulla rielezione di Sergio Mattarella.
"L'intesa su Mattarella è una grandissima gioia", ha detto Matteo Renzi lasciando la riunione.
È opportuno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella resti al Quirinale "per il bene e la stabilità del Paese", avrebbe detto il premier Mario Draghi - si apprende da fonti autorevoli - al presidente della Repubblica e ai leader politici, che sta sentendo in queste ore.
La decisione è nelle mani del Parlamento, è la consapevolezza del premier, ma l'auspicio espresso ai leader sarebbe quello di garantire la stabilità chiedendo a Mattarella di restare.
Oggi Draghi ha avuto un colloquio di circa mezz'ora con il presidente Mattarella, a margine del giuramento di Filippo Patroni Griffi a giudice della Corte Costituzionale.
Si è anche avuta notizia anche di una telefonata fra Salvini e Draghi.
"Oggi pomeriggio rieleggeremo un grande presidente. #Mattarella #Quirinale", scrive su Twitter il senatore Pd Andrea Marcucci.
"Si può andare finalmente verso la chiusura. In questi minuti si stanno creando le condizioni trasversali per recepire i chiari segnali del Parlamento. Non perdiamo altro tempo, serve stabilità", scrive sui social il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia.
"Consideriamo che non sia più serio continuare con i no e i veti incrociati e dire al presidente di ripensarci", aveva detto il segretario della Lega Matteo Salvini in un ragionamento su Sergio Mattarella.
"Una parte del Parlamento non vuole trovare un accordo, allora chiediamo a Mattarella di restare, e così la squadra resta così, Draghi resta a Palazzo Chigi", spiega Salvini aggiungendo che "l'importante è che Mattarella non sia percepito come un ripiego".
Come noto, l'opzione Mattarella bis piace da sempre anche al Pd e a una parte consistente del M5S.
Molto critica Giorgia Meloni, che auspicava soluzioni diverse e le elezioni anticipate.
Intanto si è conclusa verso le 13 con una fumata nera anche la settima votazione: sono stati 387 i voti ottenuti da Sergio Mattarella.
A Carlo Nordio, candidato da FdI, sono andati 64 voti mentre il pm Nino Di Matteo ha incassato 40 voti. Dieci voti sono andati a Casini, 8 a Belloni, 6 a Manconi, 4 Cartabia, 2 a Draghi, 2 a Emilio Scalzo.
Le schede bianche sono state 60, le nulle 4 e i voti dispersi 9.
I presenti in tutto sono stati 976, gli astenuti 380.