Sei profughi siriani morti per fame e sete su barcone, due sono bambini
Il dramma riferito dall'agenzia Onu Unhcr, che ha spiegato che i migranti erano parte di un gruppo sbarcato nel porto siciliano di Pozzallo
ROMA. Sei rifugiati siriani, fra cui due bambini di uno e due anni, un adolescente di 12 e tre donne, sono morti su un barcone rimasto per giorni alla deriva nel Mediterraneo centrale presumibilmente "di fame e di sete".
Lo afferma l'Unhcr sottolineando che l'Agenzia sta assistendo i 26 sopravvissuti sbarcati a Pozzallo, molti dei quali "presentano condizioni estremamente gravi, tra cui ustioni".
"Questa inaccettabile perdita di vite umane e il fatto che il gruppo abbia trascorso diversi giorni alla deriva prima di essere soccorso evidenziano ancora una volta l'urgente necessità di ripristinare un meccanismo di ricerca e soccorso tempestivo ed efficiente, guidato dagli stati nel Mediterraneo - dice la rappresentante dell'Unhcr in Italia Claudia Cardoletti - Il soccorso in mare è un imperativo umanitario saldamente radicato nel diritto internazionale".