L'amara previsione di Liliana Segre: la Shoah diventerà un rigo nei libri di storia, poi nulla...
"L'antifascismo? Voglio sperare ci sia ancora. Mio zio era un ebreo che aderì al fascismo, ma poi perse tutta la famiglia per le leggi razziali e si trovò si trovò col rimorso"
ROMA. "Sono una delle ultimissime al mondo e con pessimismo e realismo dico che la Shoah sarà trattata in un rigo nei libri di storia, poi non ci sarà più neanche quello".
Lo ha detto la senatrice Liliana Segre a Che tempo che fa, ieri sera alla Rai. "Vorrei che nel memoriale della Shoah tu ti facessi guidare da me, io c'ero", ha aggiunto rivolta al conduttore Fabio Fazio.
"Sarà un onore e lo condivideremo con il pubblico televisivo", le ha risposto Fazio. E sull'antifascismo: "Ho vissuto una vicenda familiare in cui mio padre aveva un unico fratello che era un fascista della prima ora, era convintissimo. E c'era un continuo scambio di idee tra mio papà e questo fratello amatissimo: mio zio si era sposato in camicia nera e dopo anni di conflitto fraterno, mio zio tagliò dalle foto del matrimonio tutta la sua presenza in camicia nera. C'era allora una borghesia ebraica che aveva aderito al fascismo. Mio zio dopo aver perso tutta la famiglia per le leggi razziste si trovò col rimorso di aver aderito in gioventù al fascismo che gli aveva ucciso il padre, la madre e l'unico fratello. Se c'è ancora l'antifascismo? Ricordando la disperazione di mio zio, voglio sperare ci sia ancora".