Mafia, le rivelazioni di un pentito: il super capo di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro aveva un palazzo a Venezia
Secondo Salvatore Baiardo, l'uomo che all'inizio degli anni 90, gestì la latitanza dei fratelli Graviano, il boss si era rifugiato riuscendo pure ad ottenere un “pass” per frequentare il Casinò lagunare
VENEZIA. Matteo Messina Denaro, il superlatitante capo della mafia palermitana è stato in Veneto, nel 2014, e già lo aveva detto il pentito Emanuele Merenda. Quest'ultimo avrebbe raccontato ai magistrati che ad ospitare il “capo dei capi” sarebbe stato un palermitano, Vincenzo Centineo, da molto tempo residente a Salgareda (Treviso).
Oggi, Il Gazzettino, domenica 12 novembre, torna sulla vicenda citando Salvatore Baiardo, l'uomo che all'inizio degli anni 90, gestì la latitanza dei fratelli Graviano, Giuseppe e Filippo, che non solo conferma la presenza in Veneto di Messina Denaro ma anche che questi, probabilmente attraverso prestanome, aveva un palazzo a Venezia dove si era rifugiato riuscendo pure ad ottenere un “pass” per frequentare il Casinò lagunare.
Secondo Baiardo, oggi Messina Denaro, sarebbe gravemente ammalato e sarebbe pronto a farsi arrestare.