Le tre donne uccise a Roma, il sospettato: "Ricordo la casa delle cinesi e tanto sangue, poi un blackout"
L'interrogatorio di Giandavide De Pau: "Ho vagato con vestiti sporchi sangue, poi a casa di mia madre"
ROMA. "Ricordo di essere stato in quella casa di via Riboty con delle ragazze cinesi e di avere tamponato la ferita alla gola di una di loro ma poi ho un blackout e non più nulla. Non ricordo di essere stato in via Durazzo, ho solo vagato per due giorni senza mangiare né dormire".
È quanto avrebbe riferito Giandavide De Pau, l'uomo fortemente sospettato di essere l'autore del triplice femminicidio, nel corso dell'interrogatorio durato oltre sette ore in Questura.
"Dopo avere vagato per due giorni, sono andato a casa di mia madre e mia sorella con i vestiti ancora sporchi di sangue. Di quegli istanti ricordo solo tanto sangue. Ero stravolto e mi sono messo a dormire per circa due ore e poi sono arrivati i poliziotti a prendermi intorno alle sei di mattina", ha aggiunto.
De Pau e ha 51 anni e in base a quanto si apprende, nel suo passato anche indagini legate alla criminalità organizzata a Roma e in particolare sul clan di stampo camorristico dei Senese.
È un soggetto con problemi di dipendenza dalle droghe. Sarebbe stato rintracciato e bloccato alle prime luci dell'alba nel quartiere di Primavalle a Roma.
Tra i precedenti c'è anche una accusa di violenza sessuale.
Per il 51enne, in base a quanto emerge da atti giudiziari di inchiesta, ci sono anche due ricoveri nell'ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino. Ricoveri avvenuti nel 2008 e nel 2011.
"La situazione è sotto stretto controllo e riteniamo di poter affermare che la collettività possa tornare ad essere più tranquilla perché altri fatti collegati a questi tragici avvenuti non ci saranno", afferma il questore di Roma, Mario Della Cioppa in una nota relativa agli omicidi di Roma.
Al nome di Giandavide De Pau si è arrivati dopo una segnalazione giunta alle forze dell'ordine da un suo stretto parente. L'uomo, infatti, avrebbe l'avrebbe chiamato facendo intuire di avere compiuto qualcosa di grave. Alla luce di questa comunicazione e conoscendo le "frequentazioni" di De Pau, il parente, forse spaventato, ha allertato le forze dell'ordine.
La svolta alle indagini sul triplice omicidio sarebbe legata anche ad alcune testimonianze raccolte dalle forze dell'ordine nelle ultime ore. In particolare gli elementi forniti da due cittadini cubani e una terza persona avrebbero indirizzato l'attività investigativa.