È stata uccisa la donna trovata morta nel Piave: la svolta dall'autopsia
È accaduto nel Trevigiano, non è escluso che il corpo già senza vita di Anica Panfile, 31 anni, sia stato gettato dal vicino viadotto dell'autostrada A27
TREVISO. Anica Panfile, la 31enne romena trovata morta domenica scorsa nelle acque del Piave, non si è suicidata. E' stata uccisa.
A questa conclusione è giunta la Procura di Treviso, che a 5 giorni dal ritrovamento del cadavere nel fiume, nei pressi di Spresiano (Treviso), ha aperto formalmente un fascicolo per omicidio volontario. Non risulta che vi siano già indagati.
L' indagine ha avuto una svolta decisa nel momento in cui l'anatomopatologo Antonello Cirnielli ha consegnato al procuratore Marco Martani la relazione sull'autopsia: Anica era già morta quando qualcuno l'ha abbandonata nel fiume.
Non è escluso che chi voleva liberarsene l'abbia gettata dal vicino viadotto dell'autostrada A27, che corre a circa un chilometro dal punto nel quale il cadavere della giovane romena, madre di 4 figli, è stato rinvenuto, incagliato in un'ansa del Piave, in pochi centimetri d'acqua. Le ferite al volto e i traumi alla testa, secondo l'esito autoptico, sarebbero stati causati da colpi sferrati con un corpo contendente, quando la donna era ancora viva.
Secondo il Procuratore Marco Martani, alla base del delitto potrebbe esservi un contrasto per questioni lavorative. E' questo lo scenario su cui si concentrano le indagini, con l'esame della rete di relazioni e dei tabulati telefonici della donna.
Il magistrato ha riferito che tra le persone sentite nelle ultime ore si inserisce anche un nome piuttosto noto alle cronache criminali degli anni Ottanta e Novanta in Veneto, un personaggio considerato all'epoca un boss della malavita trevigiana.
Tra i i due vi sarebbero stati rapporti di lavoro - Panfile faceva la domestica - e non si esclude che Anica abbia incontrato questa persona nelle ore precedenti la scomparsa. Il tentativo di far sparire il corpo, affidandolo alla corrente del Piave, potrebbe essere stato compiuto anche da più persone. Su eventuali indagati, Martani si espresso così: "nessuno ha ricevuto notifiche in questo senso".
Procura e Carabinieri di Treviso stanno riannodando i tasselli delle testimonianze di chi l'ha vista in vita per l'ultima volta, nel pomeriggio di giovedì 18 maggio ad Arcade (Treviso), prima che sparisse. Altri elementi utili sarebbe stati raccolti dall'esame delle immagini dalle telecamere di sorveglianza del paese.