Mancano gli operatori socio assistenziali: il Veneto recupera i corsisti bocciati
La nuova delibera approvata introduce così tre turni di recupero all'anno, gestiti da organismi di formazione accreditati. La domanda di partecipazione sarà ammessa purché siano trascorsi al massimo 24 mesi dalla bocciatura e il corsista potrà prendere parte alla prova di riparazione una sola volta
VENEZIA. Nelle 351 case di riposo del Veneto mancano 3.500 operatori sociosanitari, oltre a 2mila infermieri: per gestire l'emergenza la giunta regionale del Veneto ha deciso di recuperare i corsisti già bocciati. In sostanza, anziché dover ripetere l'intero ciclo di lezioni come accadeva finora, gli oss potranno partecipare ad una sessione di recupero per rifare l'esame. In questo modo saranno accorciati almeno di un anno i tempi di reclutamento del personale. La proposta era stata avanzata dall'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e al lavoro Elena Donazzan, ottenendo il parere favorevole della direzione risorse umane del Servizio sanitario regionale "in ragione della gravissima situazione nella quale versano gli organici delle strutture di assistenza socio sanitaria del territorio regionale", che contano attualmente 32.510 posti letto.
La nuova delibera approvata introduce così tre turni di recupero all'anno, gestiti da organismi di formazione accreditati. La domanda di partecipazione sarà ammessa purché siano trascorsi al massimo 24 mesi dalla bocciatura e il corsista potrà prendere parte alla prova di riparazione una sola volta.