Roberto Castelli lascia la Lega: "Non è un colpo di testa"
L'ex ministro della giustizia e storico esponente del Carroccio di Umberto Bossi, da tempo era su posizioni differenti da Salvini e contrario al progetto di una Lega nazionale
MILANO. Roberto Castelli lascia la Lega, di cui è stato uno degli storici esponenti. Ex ministro della Giustizia e viceministro delle Infrastrutture, da tempo aveva posizioni differenti da quelle dell'attuale segretario Matteo Salvini.
"Sì, la lascio la Lega - ha confermato all'ANSA Castelli, presidente dell'associazione Autonomia e libertà - sono sicuro della scelta che è maturata da moltissimo tempo. Non è stato un colpo di testa, il colpo di testa è stato dirlo ieri a Pontida". Sulle sue motivazioni, Castelli farà una conferenza stampa nei prossimi giorni a Milano ma in questi anni non sono mancate le sue critiche a Salvini che "non fa nulla per il Nord" e il suo disappunto per il passaggio dalla Lega Nord a un progetto nazionale di Lega.
E allo stesso modo, non è mai mancato il suo sostegno nei confronti del fondatore del Carroccio Umberto Bossi. Nella Lega Nord, anzi prima che ancora esistesse, nella Lega lombarda Castelli è entrato nel 1985 e poi ha cominciato una carriera politica dal basso come capogruppo in consiglio comunale a Como, segretario del Carroccio di Lecco. Nel 1992 è diventato deputato e poi senatore. Dal 2001 al 2006 è stato ministro della Giustizia di due governi Berlusconi e poi viceministro alle infrastrutture dal 2009 al 2011. Dal 2013 non siede più in parlamento.