Salute / I dati

Sanità trentina, i medici più pagati: al vertice Frau e Cortese. La classifica

Giuseppe Nicolò Frau, il direttore di Otorinolaringoiatria, il medico trentino che ha incassato di più nel 2023, con 330mila euro lordi, grazie soprattutto alla sua attività in libera professione (180 mila euro con il lavoro "extra" e 150 mila di stipendio dell'Azienda Sanitaria). Seguono il primario di Ortopedia Fabrizio Cortese (322mila euro) e la direttrice di Oculistica Federica Romanelli (321mila)

di Matteo Lunelli

TRENTO. Frau, Cortese, Romanelli. Che sono un po' come Federer, Nadal e Djokovic nello scorso decennio, prima dell'avvento di Sinner e Alcaraz. Nel senso che nella classifica dei compensi dei medici ai vertici ci sono sempre loro tre, scambiandosi magari le posizioni, così come i vincitori dei tornei del grande Slam erano sempre i tre campioni della racchetta. Quest'anno - retribuzione lorda 2023 - al top si conferma Giuseppe Nicolò Frau: il direttore di Otorinolaringoiatria ha incassato quasi 330 mila euro, in aumento rispetto ai 317 mila dello scorso anno, grazie soprattutto alla sua attività in libera professione (180 mila euro grazie al lavoro "extra" e 160 mila euro di stipendio Apss).

Al secondo posto, dopo il terzo dello scorso anno, sale il primario di Ortopedia Fabrizio Cortese: per lui 322 mila euro (in questo caso lo stipendio Apss vale di più - 173 mila euro - ma la libera professione è comunque un bel gruzzolo, ovvero 148 mila euro), con una crescita di circa 22 mila euro rispetto all'anno precedente.

Perde una posizione ma resta sul podio la direttrice di Oculistica, sia di Trento sia di Rovereto, Federica Romanelli: anche per la dottoressa la libera professione rappresenta la fetta maggiore (164 mila euro) dei suoi 321 mila euro totali. Andando indietro negli anni il podio è formato sempre dai tre primari: nel 2022 in testa c'era Romanelli (341 mila euro), seguita da Cortese (303 mila) e Frau (285 mila), e anche nel 2021 al vertice c'era la dottoressa (288 mila, con un contributo più basso della libera professione probabilmente per via del Covid), seguita da Cortese (268 mila) e Frau (252 mila).

Insomma, nella classifica dei redditi a fare la differenza è soprattutto la libera professione. Che, ricordiamo, in alcuni settori - pensiamo ad esempio ai medici del Pronto soccorso - non esiste. Guardano al podio del solo stipendio Apss, in testa c'è il cardiochirurgo Angelo Graffigna con 222 mila euro (di cui 60 mila di trattamenti accessori e 25 mila di compensi incentivanti), seguito dal primario di Ginecologia Fabrizio Taddei con 200 mila euro (ai quali ne vanno aggiunti 71 di libera professione) e Massimo Soffiati con 194 mila euro (zero di libera professione).

Appena fuori dal podio il direttore generale Antonio Ferro con 188 mila euro: 185 solo lo stipendio base, al quale si aggiungono 140 euro di compensi accessori e 3,376 euro di rimborsi spese. Tornando alla libera professione, nella classifica che riguarda solo questa voce, oltre ai tre al top guadagnano più di centomila euro Loretta Bergamo (144 mila), Carlo Renè Girardelli (126 mila), Luigi Umberto Romano (112 mila), Vittorio Torta (106 mila) e Tommaso Cai (102 mila).

Oltre il centesimo posto, i tre membri del consiglio di direzione dell'Apss: Giuliano Mariotti, Sara Girardi ed Elena Bravi hanno uno stipendio base di 148 mila euro, ai quali si aggiungono solo poche decine di euro tra rimborsi.

Spulciando la maxi tabella, qualche curiosità: al top come rimborsi spese c'è il direttore del distretto est Alberto Crestani (+ 8 mila euro), come compensi incentivanti troviamo il primario Fabrizio Taddei (+40 mila euro) e per la retribuzione di anzianità c'è il primario di Salute mentale Claudio Agostini (+6.400 euro).

Infine i totali di spesa: i 364 medici considerati sono costati in totale all'Apss 47 milioni. Una cifra in crescita rispetto ai 43,2 milioni dell'anno scorso (3,6 la libera professione) e ai 44,2 milioni dell'anno prima (per 379 medici, con 3,5 di libera professione).

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