Malato di sla, l'Inps gli chiede indietro mille euro per 2 mesi trascorsi in ospedale
La moglie, che lo assiste 24 ore su 24, non aveva diritto all’assegno di accompagnamento. All’uomo saranno trattenuti 50 euro al mese dalla pensione
MILANO. «Non voglio niente ma solo spiegare certi paradossi che un disabile è costretto ad affrontare». Sono le parole di Carlo Antonini, bresciano affetto da sla al quale l'Inps ha chiesto di restituire 1000 euro di assegno di accompagnamento per i due mesi trascorsi in ospedale nel 2021.
Stando a quanto ricostruito da Il Giorno all'uomo, che parla solo attraverso un visore, saranno trattenuti 50 euro al mese dalla pensione perché per il periodo che ha trascorso al Niguarda di Milano nel 2021 la moglie, che lo assiste 24 ore 24, non aveva diritto al contributo.
«Se uno che prende l'accompagnamento va in ospedale e il grave lavoro di assistenza della famiglia passa all'ospedale, è giusto che per il periodo di degenza non prenda l'accompagnamento. Ma per un malato come me, che ha bisogno di una persona sempre vicino, che fa fare una carta dall'ospedale spedita all'Inps, questa carta poi vale se al massimo stai in ospedale 29 giorni? Senza dire i costi pagati da mia moglie, circa 850 euro per il mangiare», è il pensiero di Antonini.