Alle mamme sgravi fiscali fino a 3 mila euro e bonus nido per il secondo figlio
Lo prevede la bozza della manovra tra le misure per favorire la natalità. Lo sconto sui cotributi prescinde dal reddito, mentre l'aiuto per l'asilo è subordunato a un tetto Isee di massimo 40.000 euro. Niente Iva sui prodotti per l'infanzia e aliquota del 10% su latte in polvere, assorbenti e altri prodotti
ROMA. Uno sgravio contributivo al "100%" fino comunque a un "massimo di 3000 euro annui", senza limiti di reddito, quindi per tutte le lavoratrici madri a esclusione del "lavoro domestico": è quello previsto nella bozza della manovra tra le misure per favorire la natalità.
Lo sconto sui contributi - che vale tre anni - per la quota a carico del lavoratore dipendente è legato al numero di figli: per le mamme con due figli dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo, per chi ne ha tre lo sconto sui contributi dura più a lungo, fino ai 18 anni del figlio più piccolo. Niente più Iva poi al 5% per i prodotti per l'infanzia e per la cosiddetta tampon tax, sempre secondo la bozza della manovra il latte in polvere e le preparazioni per l'alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, che diventano dunque prodotti soggetti all'Iva al 10%.
Arriva anche l'incremento del bonus per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati, ma è destinato solo ai secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già un minore under 10 e un tetto Isee di massimo 40.000 euro. È "elevato a 2.100 euro" l'incremento introdotto nel 2020 che ha innalzato da 1.500 euro a un massimo di 3.000 euro l'attuale beneficio.