Maxi sbarco a Lampedusa, ieri naufragio con una bimba morta e 8 dispersi
Sono 576 le persone arrivate su un solo peschereccio, ieri oltre mille arrivi. L'ennesima tragedia dell'immigrazione è avvenuta a poche centinaia di metri dalla costa, davanti Capo Ponente
LAMPEDUSA. Sono 576 i migranti, originari di Egitto, Siria, Iraq, Marocco, Pakistan e Bangladesh, sbarcati a Lampedusa dopo che il peschereccio sul quale viaggiavano è stato agganciato e scortato, ieri sera, fino al molo commerciale. A soccorrere il gruppo sono state le motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza. La carretta, secondo quanto riferito dagli stessi migranti, è salpata alle ore 22 di domenica da Zuara in Libia.
Dopo di loro, a molo Favarolo, c'è stato un altro sbarco di 43 gambiani, guineani, malesi e senegalesi partiti, sempre domenica sera, da Sfax in Tunisia. Complessivamente sono stati 12, con un totale di 1.087 persone, gli sbarchi di ieri a Lampedusa dove davanti a Capo Ponente c'è stato un altro naufragio. Una barca che trasportava 53 migranti è affondata a poche centinaia di metri dalla costa: 45 i superstiti, fra i quali una bambina di 2 anni che è morta sulla motovedetta della Capitaneria che stava trasferendo i naufraghi al molo commerciale. Tra gli otto dispersi, secondo il racconto dei sopravvissuti, vi sarebbero altri due bimbi.
Ieri, purtroppo, otto dispersi, fra cui due bambini, una piccina di 2 anni morta mentre la motovedetta della Capitaneria la stava portando, assieme agli altri 42 superstiti, verso il porto e due giovanissimi salvati praticamente in extremis da padre e figlio, entrambi pescatori.
L'ennesima tragedia dell'immigrazione è avvenuta a poche centinaia di metri dalla costa di Lampedusa, davanti Capo Ponente.
Erano in 53, partiti da Sfax in Tunisia, i migranti che viaggiavano su un barchino di ferro. Quando erano ormai a poca distanza dalla costa, intorno alle 14, la carretta è colata a picco. Alcuni naufraghi, tra i quali uomini, donne e bambini, hanno raggiunto gli scogli, mettendosi in salvo. Tutti si sono aggrappati alle rocce di Capo Ponente, due invece hanno nuotato fino a Muro Vecchio.
Ad accorgersi dei migranti, che sembrava fossero stati abbandonati sulla costa da un barca che aveva poi ripreso il largo, sono stati tre funzionari e un ispettore della polizia. È stato lanciato l'allarme e lo stesso hanno fatto, poco dopo, Salvatore e Giuseppe Del Volgo, i due pescatori di Lampedusa, che dagli scogli di Muro Vecchio hanno recuperato e portato in salvo due ventenni ivoriani. Nelle acque antistanti Capo Ponente è giunte invece la motovedetta Cp319 della Guardia costiera; ai vigili del fuoco è stato chiesto di illuminare, con i fari, l'intera area. Sono stati così recuperati 43 migranti, originari di Costa d'Avorio, Burkina Faso, Guinea Bissau, Guinea Konakry e Mali. Fra loro anche la piccola di 2 anni che è morta sull'unità di soccorso poco prima di arrivare in porto. Quando i superstiti sono sbarcati, mentre erano ancora in corso i controlli sanitari, hanno riferito che all'appello mancherebbero 8 persone, tra cui due bimbi.
La salma della piccina, che stamattina verrà sottoposta ad ispezione cadaverica, è stata portata alla camera mortuaria del cimitero.
Al Poliambulatorio sono stati invece trasferiti i due ventenni, salvati dai pescatori. Padre e figlio si sono accorti dei due naufraghi mentre erano impegnati in una battuta di pesca, li hanno caricati sulla barca e portati fino a Cala Pisana dove ad attenderli c'erano i sanitari del 118.
Durante il tragitto, durato circa tre quarti d'ora, i lampedusani hanno messo addosso ai due ragazzi tutte le coperte che avevano a disposizione, gli hanno diviso un filone di pane e dato due bottiglie d'acqua. Prima della tragedia, sull'isola c'erano stati otto sbarchi, con un totale di 372 migranti, anche loro partiti da Sfax in Tunisia. All'hotspot, prima dell'arrivo degli ultimi profughi, c'erano 192 ospiti. I 187 giunti con i primi quattro barchini sono stati imbarcati sul traghetto di linea che all'alba di domani giungerà a Porto Empedocle.