Fascicolo dei pm di Roma su Acca Larentia, oltre 10 gli indagati per l'adunata neofascista
Nel procedimento si ipotizza il reato di apologia del fascismo. Da sinistra nuove critiche a Giorgia Meloni per il suo silenzio sull'accaduto alla commemorazione dei tre militanti di destra uccisi nel 1978 a Roma
ROMA. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione al saluto romano effettuato il 7 gennaio scorso da alcuni partecipanti alla commemorazione per Acca Larentia. Nell'indagine, che vede iscritte oltre dieci persone, si procede per il reato di apologia del fascismo. Nei giorni scorsi la Digos aveva depositato una prima informativa e proceduto all'identificazione di un centinaio di persone.
Il saluto romano (fascista), l'urlo "presente", centinaia di persone inquadrate in fila in sitle militare: questo si è visto tre giorni fa, a Roma, durante la commemorazione dei tre militanti del Fronte della gioventù Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, uccisi il 7 gennaio 1978 a Roma.
Sopra la piazza, un manifesto nero con il titolo "presente, presente, presente" e in alto una celtica bianca, un corteo con un migliaio di persone, partito da Colli Albani, ha raggiunto Acca Larentia e davanti alla sede dell'ex Msi, luogo dove i tre ragazzi del Fronte della Gioventù furono uccisi, c'è stata l'adunata con i saluti romani.
Una manifestazione svoltasi nel pomeriggio, mentre al mattina, in un altro luogo, si era regolarmente tenuta la cerimonia ufficiale istituzionale.
"È scandaloso che Meloni non abbia ancora detto una parola sui fatti di Acca Larentia. Abbiamo sentito le parole di Tajani, le apprezziamo, ma alla fine rimane al governo con Meloni. E' evidente che nonostante tutti i sorrisi che Meloni porta a Bruxelles rimane la leader di un partito di estrema destra". Così il vicepresidente dei Socialisti Ue, il portoghese Pedro Marques, parlando alla stampa a Bruxelles prima di imbarcarsi per Roma assieme alla delegazione di socialisti europei che parteciperà alla commemorazione dell'ex presidente dell'Eurocamera, David Sassoli.
"È ora chiaro ed evidente quali siano le radici politiche di Meloni e infatti continua a non dire una parola, certamente ne parleremo oggi a Roma con i nostri colleghi del Pd, saremo al loro fianco per combattere l'insorgenza dell'estrema destra in Italia e in Europa", ha aggiunto Marques.
Oggi del caso ha parlato nuovamente il ministro dell'Interno, Matteo PIantedosi, ospite a La7: "Alla commemorazione della strage di Acca Larentia c'è stata la strumentale riproposizione di una simbologia che evoca un periodo condannato dalla storia e distante dai nostri acquisiti principi democratici, svilendo così il valore della manifestazione. È un'offesa a quelle vittime che meriterebbero un diverso approccio".
Sui saluti romani ha aggiunto Piantedosi, "l'aspetto giuridico è controverso da decenni, la Cassazione si pronuncerà a breve, ma al di là di questo, è importante l'aspetto etico, morale, prendere le distanze da quella simbologia".