Tensione a Torino, circondata auto della polizia per liberare uno straniero destinato all'espulsione
Azione violenta di una cinquantina di attivisti di centri sociali e di alcune aree anarchiche. Il parapiglia di fronte alla questura, mentre un 31enne di origini marocchine, con varie condanne passate in giudicato, stava per essere trasferito a un centro di rimpatrio
TORINO. Assalto a Torino a una pattuglia della Polizia di Stato che stava portando un uomo di origini marocchine a un centro di rimpatrio in Lombardia per essere espulso dall'Italia. A compiere l'attacco, oggi pomeriggio, proprio davanti agli uffici della Questura del capoluogo piemontese, un gruppo di autonomi e anarchici che ha circondato l'auto della polizia, cercando di aprirne le portiere e l'ha colpita poi a calci a pugni.
Altri agenti sono intervenuti e hanno bloccato gli aggressori, identificandone e fermandone cinque, tutte donne.
Nei disordini un poliziotto è rimasto lievemente ferito. Con il loro blitz gli antagonisti cercavano di liberare lo straniero, fermato ieri sera alla periferia di Torino dove aveva imbrattato con scritte ingiuriose le pareti del sottopasso di corso Grosseto, e accusato di danneggiamento. È accusato di deturpamento, oltraggio a pubblico ufficiale e violazione delle norme sull'immigrazione l'uomo di origini marocchine che una cinquantina di antagonisti e anarchici ha cercato di liberare, assaltando una pattuglia della polizia, davanti alla Questura di Torino. Si tratta di un 31enne in Italia dal 2012.
A quanto si apprende da fonti autorevoli l'uomo ha sulle spalle tredici condanne passate in giudicato. Una di queste è per violenza sessuale di gruppo. Il parapiglia scoppiato questo pomeriggio nel capoluogo piemontese è nato perché il 31enne doveva essere trasferito in centro di rimpatrio in Lombardia dopo che il prefetto di Torino aveva firmato il decreto di espulsione.
Ma già prima oggi a Torino un drappello di antagonisti, formato da una decina di persone, aveva fatto irruzione nei locali del centro medico dell'Asl, in via Farinelli, alla periferia sud della città.
La protesta si è però concentrata a pochi chilometri di distanza, davanti alla Questura, nel centro cittadino. Quando dal cortile è uscita l'auto della polizia con il marocchino a bordo, un folto gruppo di antagonisti l'ha bloccata e colpita. Momenti di grande tensione con l'intervento di altri agenti che hanno riaccompagnato l'uomo negli uffici della Questura, fermato alcuni manifestanti e allontanato gli altri.
La protesta degli antagonisti si è poi spostata nella vicina piazza XVIII dicembre, davanti alla stazione ferroviaria di Porta Susa, dove alcune auto in transito sono state colpite e danneggiate dai manifestanti.
Poi gli autonomi e anarchici - una trentina in tutto - si sono diretti nuovamente verso la Questura, dove hanno acceso fumogeni, srotolato uno striscione con la scritta "Fuoco alle galere e al Cpr" e urlato slogan contro la polizia.
Dall'assessore regionale alla Sicurezza, Fabrizio Ricca, arriva "solidarietà all'agente ferito e ai cittadini torinesi rimasti ostaggio di militanti anarchici che disprezzano le leggi e la convivenza civile. Dialogare con i centri sociali antagonisti è una futile perdita di tempo", aggiunge Ricca, riferendosi alla recente delibera del Comune di Torino per un progetto di co-progettazione nel centro sociale torinese Askatasuna.
"Non è un caso che un episodio così grave avvenga proprio nella città dove il sindaco avvia la regolarizzazione dei centri sociali antagonisti. A Torino si è purtroppo creato un clima di impunità che rafforza le strategie della tensione e l'arroganza degli antagonisti", commentano l'assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone (FdI) e la vicecapogruppo del partito alla Camera Augusta Montaruli. Per il sindacato Siulp provinciale si è trattato di "un comportamento eversivo, fuori da ogni limite tollerabile di giustificazione". Per un altro sindacato di polizia, il Sap, "le conseguenze della presa di posizione di una parte della classe politica sui casi di Pisa e Firenze, imputando sin da subito colpe sulla polizia di Stato, si traducono oggi nell'assalto alla Questura da parte di gruppi anarchici".