Lorenzo Dellai e l'Autonomia differenziata: «ha delle lacune, ma non va abrogata»
A Udine, invitato ad un dibattito sulla legge Calderoli: «Però le regioni speciali sbagliano ad agganciarsi per potenziare le loro competenze»
UDINE. "La legge Calderoli contiene lacune ed è stata scritta con un metodo che rischia di compromettere il buon esito del principio costituzionale su cui si fonda, ma è un errore anche la campagna referendaria per la sua abrogazione totale, perché rischia di dare l'idea di voler travolgere, insieme alla legge, anche uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, l'ordinamento regionalista e autonomista". Lo ha detto Lorenzo Dellai, già presidente della Provincia autonoma di Trento, intervenendo a Udine al dibattito "Oltre la legge Calderoli, per una vera Repubblica delle Autonomie solidali".
Con Dellai erano presenti il capogruppo e consigliere regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Massimo Moretuzzo, e Riccardo Laterza, capogruppo in Consiglio comunale di Adesso Trieste.
"Oggi tutta questa disfida intorno all'autonomia differenziata - ha proseguito Dellai - rischia di bloccare tutto, creare sfiducia al Nord e mortificare le forze positive e sane del Sud, che vorrebbero applicare anche nei loro territori un principio di autogoverno responsabile".
Dellai ha infine evidenziato che "è un errore micidiale anche quello che fanno alcune regioni speciali che si vogliono agganciare al carro dell'autonomia differenziata per potenziare le loro competenze".
Le regioni speciali del Nord, Fvg, Trentino-Alto Adige e Val D'Aosta "dovrebbero piuttosto rilanciare il loro ruolo, affrontare la grande questione dei rapporti transfrontalieri e della costruzione di regioni veramente europee, sarebbe un contributo importante ai territori e alla crescita di un'idea più solidale e condivisa di Europa".