Nuovi attacchi aerei russi su Zaporizhzhia. Mosca: "Rischio reale di terza guerra mondiale". Zelensky: "Putin è come Hitler"
La mattina del 26 aprile si è aperta con altri bombardamenti contro centri dell'area sud-orientale del Paese invaso: le forze russe prendono il controllo della città di Kremina e cercano di avanzare verso Sloviansk e Kramatorsk da nord e da est. Il presidente da Kiev: "Qui si decide il destino del mondo democratico"
ROMA. Tre attacchi aerei russi sono stati registrati questa mattina, 26 aprile, nella città meridionale ucraina di Zaporizhzhia. Lo riferisce l'agenzia ucraina Ukrinform citando l'amministrazione militare regionale.
"Nella mattinata, alle 6.50 (ora locale, ndr), si sono sentiti degli attacchi aerei", afferma l'amministrazione su Telegram, precisando che i dettagli verranno forniti in seguito. Secondo informazioni circolate precedentemente, riporta Ukrinform, i soldati russi stavano ammassando equipaggiamenti e personale sulla linea del fronte nel tentativo di avanzare verso Zaporizhzhia.
La città di Kreminna (est) è in mano a Mosca e si registrano pesanti combattimenti a sud di Izium (est), mentre le forze russe cercano di avanzare verso le città di Sloviansk e Kramatorsk da nord e da est. Lo riporta l'intelligence britannica nel sua aggiornamento sulla situazione in Ucraina pubblicato dal ministero della Difesa di Londra.
L'intelligence conferma così la cattura del 18 aprile scorso di Kreminna e sottolinea che l'esercito di Mosca probabilmente cercherà di accerchiare posizioni ucraine pesantemente fortificate nell'est del Paese. Da parte loro, le forze ucraine preparano la difesa di Zaporizhzhia in vista di un possibile attacco russo dal sud.
Intanto, la Russia paventa il rischio "reale" di una terza guerra mondiale, una minaccia che secondo Kiev mostra che la Russia sta capendo che perderà nel conflitto in Ucraina.
Alla fine di un'altra giornata di raid su obiettivi strategici ucraini, ieri sera il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un'intervista tv ha alzato i toni dello scontro con l'Occidente accusando la Nato di entrare in una guerra per procura con Mosca attraverso la fornitura di armi all'Ucraina.
Ha quindi paventato il rischio "reale" di un terzo conflitto mondiale, affermando comunque che una guerra nucleare è inaccettabile secondo la Russia. Mosca "ha perso l'ultima speranza di spaventare il mondo nel suo sostenere l'Ucraina", ha scritto poco dopo su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. "Il discorso di un 'reale' pericolo di Terza guerra mondiale significa solo che Mosca avverte la sconfitta", ha aggiunto.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo ultimo videomessaggio, è tornato a paragonare il suo omologo russo Vladimir Putin ad Adolf Hitler e a rimarcare l'importanza di fermarlo.
"Tutti nel mondo, anche coloro che non ci sostengono apertamente, concordano sul fatto che è in Ucraina che si decide il destino dell'Europa e della sicurezza globale, il destino del sistema democratico. La Russia - ha detto Zelensky - può spendere enormi risorse per sostenere la guerra e per opporsi anche all'intero mondo libero, ma le lezioni della storia sono ben note: se hai intenzione di costruire un Reich millenario, perdi".
Il presidente ucraino ha poi di nuovo affermato di essere sicuro di vincere questa guerra. "Molte città e comunità - ha osservato - sono ancora sotto il controllo temporaneo dell'esercito russo. Ma non ho dubbi che sia solo questione di tempo prima di liberare la nostra terra. In due mesi hanno usato più di 1.100 missili contro di noi, ma non hanno ottenuto nulla e non ci riusciranno. Un mese fa - ha concluso Zelensky - dovevamo ancora convincere diversi paesi che scommettere sull'Ucraina significa vincere. E ora lo sanno tutti".
Oggi intanto a Mosca arriva Antonio Guterres. Kuleba ha chiesto al segretario generale dell'Onu di premere con Putin per l'evacuazione della città di Mariupol. "È un cosa che l'Onu è in grado di fare", ha detto esprimendo tuttavia la preoccupazione che Guterres possa "cadere nella trappola" del Cremlino. Il ministro degli Esteri ucraino non crede infatti che Mosca voglia negoziare seriamente. Lavrov non è "pronto per una conversazione seria" e la Russia non è "pronta a trovare soluzioni al tavolo dei negoziati", secondo Kuleba.
Dagli Stati Uniti arriva la notizia che l'amministrazione Biden starebbe valutando un pacchetto da 5 miliardi di aiuti per fare fronte alla crisi alimentare globale provocata dalla guerra in Ucraina. E un nuovo allarme sul tema arriva dal Regno Unito, secondo cui è probabile che il raccolto di grano ucraino diminuisca del 20% quest'anno rispetto al 2021 a causa della riduzione delle aree di semina a seguito dell'invasione russa.
"La riduzione dell'offerta di grano dall'Ucraina - afferma il Ministero della Difesa britannico - genererà pressioni inflazionistiche. I prezzi elevati dei cereali potrebbero minacciare la sicurezza alimentare globale, in particolare in alcuni dei paesi meno sviluppati economicamente".