Riva, nelle stanze vuote c'è una perla?

di Vittorio Colombo

 

Forse è passato qualche decennio. Ma, come molti, ricordo quando gli organizzatori dell’allora Notte di Fiaba (anni Ottanta) sconsolati dicevano: “Molti albergatori ai quali abbiamo chiesto un contributo ci hanno indicato la porta dicendo: a che serve (fare, inventare, promuovere)? tanto qui a Riva i turisti verranno sempre. Con questo lago, questa natura... non a caso siamo la Perla del Garda”.

Andava allora di moda la Perla di Labuan, tanto cara anche al Sandokan televisivo Kabir Bedi, ma chi la ricorda più la Perla di Labuan? e chi ricorda oggi che Riva era chiamata la Perla del Garda?. Oh intendiamoci,.. Riva è bellissima, di certo il più bel posto al mondo per chi ci vive, ma…

Poco tempo fa il presidente di Ingarda Enio Meneghelli ha detto: “Prepariamoci al peggio, i prossimi mesi estivi conteranno molte stanza vuote. Stanze di albergo, di residence e di pensioni”. Che lo dica Meneghelli è cosa inquietante dato che il buon Enio ha sempre sostenuto che i dati delle presenze erano buoni, ottimi, o perlomeno confortanti. E che si poteva sperare ed avere di più, tanto che “Ingarda”, per osservatori disincantati, era diventa “Ingorda”.

Oggi si fanno previsioni sparagnine, si piange il morto prima che l’ammalato abbia tirato le cuoia.

Beh, non siamo marziani, fuori dalla realtà: la crisi è dappertutto, le località turistiche anche quelle alla moda alzano alti lamenti. Ma qualche pensiero maligno affiora lo stesso.

Di fronte al tutto esaurito che dura da mesi delle stazioni sciistiche si è portati a considerare che, soprattutto gli italiani, quando vogliono divertirsi, andare in vacanza, lo fanno e, in qualche modo, saltano fuori anche i soldi necessari. C’è la neve, d’accordo… ma noi, non abbiamo forse un lago unico, un ambiente naturale da sballo?, e ai primi del Novecento non veniva da noi la crema della nobiltà mitteleuropea a passare lunghe, dispendiose, celebrate vacanze?

Le “condizioni” naturale e spontanee ci sono e continuano ad esserci, ma con quelle, per fortuna, l’uomo non c’entra.

Allora il quesito che si pone a fronte del grido di dolore del preveggente Enio Meneghelli, di Ingorda ex Ingorda, è il seguente: in questi anni, con la scusa che tanto i turisti vengono lo stesso, la categoria degli albergatori, ma non solo quella, l’intero comparto economico, gli amministratori, gli stessi cittadini che hanno compiti e responsabilità di qualsiasi genere,…  hanno fatto quello che sarebbe stata buona cosa fare per creare, nella Perla del Garda, condizioni di accoglienza irresistibili: prezzi accessibili e competitivi, rinnovo delle strutture alberghiere, centri salute, centri di svago e divertimento, e perché no?, locali notturni o discoteche (de profundis per Spiaggia degli Olivi, Rosengarten, Après Club e Conca d’Oro) e ancora, collegamenti stradali, incentivi, serate; insomma,.., senza voler mettere alla berlina il colpevole del “delitto di stanza vuota”, la comunità, la città di Riva, negli anni delle vacche grasse, dei “turisti che vengono sempre e comunque”, ha fatto quello che doveva?

E allora, se la risposta è affermativa perché siamo tutti in crisi e c’è, dunque,  l’assoluzione, teniamoci le stanze vuote e speriamo in tempi migliori.

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