Incredibile, sette buone notizie
Sulmare magnum delle grandi tragedie, da Sumatra a Messina, che affliggonoe rattristano il mondo (natura matrigna e umane insipienze intrecciate)galleggiano pure alcune buone notizie (bn) che, nell'abbriviod'autunno, è pur giusto afferrare, per non lasciarsi deprimere daipessimismi esistenziali e stagionali.
Bn1. Le Olimpiadi del 2016 si faranno in Brasile. È bello vedere ungrande popolo disperato e felice come quello di Rio abbracciarsi inpiazza perché tra 7 anni ospiterà l'evento. Pur col dovuto rispetto perle candidature della libertaria Madrid e della progressista Chicagosponsorizzata dall'atletica Michelle Obama, è giusto che, in un pianetafinalmente multipolare – e non più eurocentrico né dollarocentrico –tocchi finalmente all'America del sud, dopo che anche l'Africa è statasdoganata con i prossimi mondiali di calcio. Ed è giusto che sia unPaese multietnico e multicolore e giocoso come il Brasil, a ospitare lospettacolo degli spettacoli, un grande businesstelevisivo-internazionale che però conserva quel nome – giochi olimpici– che allude allo sport come esperienza ludica prima che mega-affare osfida nazionalistica. Bello vedere dunque il rotondo Lula e il vecchioPelè, con quei loro nomi così giocosi e rotondi, rotolarsi felici comebambini a cui è stata regalata una bola, nell'ora del trionfo suZapatero e su Barack.
Bn2. L'Irlanda, stavolta, ha votato sì all'Europa. Un'Europa senzaquella isoletta magica, schiaffeggiata dall'Atlantico, scogliere epascoli, capelli rossi e spirito indomabile, non sarebbe la nostraEuropa. Un'Europa senza James Joyce, senza gli U2, senza le ceneri diAngela (grazie, Frank McCourt) e senza la schiuma della Guinness? No,thanks.
Bn3. Negli Stati Uniti d'America e in Svizzera esiste ancora lagiustizia. Mentre in Italia gli omicidi rei confessi possono cavarselaanche con dieci anni scarsi, loro mettono in galera un fior di registaper uno stupro di 32 anni fa. E, incurante della mobilitazionecinematografara pro Polanski, il cinematografaro Schwarzenegger diceche al California tratterà l'artista polacco come un californianoqualsiasi.
Bn4. In Israele il governo ha liberato venti prigioniere palestinesi incambio del video che mostra in vita, dopo tre anni nelle mani di Hamas,il suo soldato Shalit. In attesa di uno scambio ben più sproporzionato(ma ogni singola vita non vale un mondo?), tra la libertà di Shalit equella di molti altri combattenti palestinesi, è bello vedere la gioiadi Lenan, una delle venti scarcerate, capelli al vento e occhi accesi,nel riassaporare l'aria libera. Ed è bello vedere il sorriso timido diShalit, che non ha messo di sperare. Quando due nemici si scambiano –per una volta – vite, anziché infliggersi morti, è un buon segno.
Bn5. In Italia esiste ancora la libertà di stampa. Senza censurepreventive e senza oscuramenti, infatti, il conduttore di Annozero hapotuto intervistare una squillo d'alto bordo “utilizzata”inconsapevolmente dal presidente del consiglio e il direttore del Tg1Minzolini ha potuto leggere in diretta il suo editoriale contro lamanifestazione pro-libertà di stampa e anti-presidente del consiglio.Inoltre, un inviato del Tg2 ha potuto chiedere a un sopravvissuto diMessina se nutriva speranza di ritrovare i corpi dei suoi cariinghiottiti dal fango: senza censure e senza oscuramenti. Senzavergogna.
Bn6. In Italia la politica è ancora una cosa seria. Approvato lo scudofiscale grazie all'assenteismo del Pd, il principe degli assenteistidemocratici, il cardiochirurgo pugliese Antonio Gaglione, non presentein aula 9 volte su 10 e orgoglioso nel rivendicare di essere un ottimomedico, dovrà lasciare il Pd. Peccato che nessuna norma gli impediscadi restare in parlamento, senza neppure scaldare i banchi, approdandoal gruppo misto. Guagliò, che faccia tosta il Gagliò... Forse erameglio quando i candidati venivano fuori dalla gavetta di partito,invece che dalla società civile che ci regala tali campioni diimprontitudine.
Bn7. Anche in Trentino la politica è ancora una cosa seria. Incurantidel modello Pdl (molto carisma e pochi congressi), degli strali diDellai che si ricolloca al centro del centro del centro, e del fattoche a Roma i loro dirigenti nazionali continuino – nella miglioretradizione della sinistra – a farsi del male da soli, ben quattroragazzi di mezza età si sono candidati a fare il segretario del Pd, emolte decine di altre ragazze e ragazzi di ogni età si sono schieratinelle quattro liste e nei quattro collegi, per il parlamentinoprovinciale. Grazie a questo piccolo esercito democratico, in Trentinosi respira ancora aria di good old democracy, più che di modernissimavideocracy.